Gli aeroporti di Olbia e Alghero all’Enac: «Dopo la fusione oltre il 20% delle quote ai soci pubblici»
L’ente nazionale per l’aviazione civile ha bloccato l’operazione di Geasar e Sogeaal, le società di gestione replicano: «Deliberiamo il 29 maggio»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A fusione terminata «la Regione e gli altri enti pubblici (Sfirs e Camere di Commercio di Sassari e Nuoro), già detentori di azioni, avranno oltre il 20% delle quote della futura società di gestione degli aeroporti di Alghero e Olbia, chiamata Nord Sardegna Aeroporti».
Lo precisano in una nota congiunta le due società degli scali del nord dell'Isola, Sogeaal e Geasar, dopo l'annuncio della mancata autorizzazione all'operazione da parte dell'Enac, diffuso questa mattina in Consiglio regionale dall'assessore Antonio Moro.
«In ottica di piena apertura e collaborazione nei confronti di tutti i soci pubblici (e non solo della Regione»)», prosegue il documento, «si conferma quanto già rappresentato per le vie brevi a Enac, ovvero la disponibilità a procedere con una modifica dello statuto di Nsa (Nord Sardegna Aeroporti, la società risultante dalla fusione) per attribuire la facoltà di richiedere la convocazione dell'assemblea dei soci a tutti gli azionisti che detengano almeno il 2,5% del capitale sociale, per agevolare la partecipazione dei soci di minoranza alla vita della società».
La motivazione addotta da Enac, puntualizzano le due società, riguarda l'esiguo peso (3%) che la Regione avrebbe nelle quote di partecipazione a fusione avvenuta, che secondo le norme non è sufficiente (la soglia è il 10%) per la Regione per richiedere la convocazione dell'assemblea dei soci.
«Si ritiene di avere ampiamente chiarito», sottolineano Geasar e Sogeaal, «che la norma citata (decreto ministeriale 521 del '97) faccia inequivoco riferimento alla misura minima della partecipazione detenuta nel capitale delle società di gestione aeroportuale dai soci pubblici collettivamente considerati e non da un singolo socio pubblico, come la Regione».
Il capitale di Nsa, viene aggiunto, «sarà detenuto da soggetti pubblici per una quota complessivamente ben superiore al 10% cui si riferisce la suddetta norma. In particolare: Camera di commercio di Sassari 9,38%, Camera di commercio di Nuoro 7,89%, la Regione, anche per il tramite della collegata società finanziaria Sfirs, 3,29%, per un totale che rappresenta oltre il 20% del capitale sociale di Nsa».
Le società aggiungono che la fusione sarà quindi comunque deliberata durante la prossima assemblea degli azionisti convocata per il 29 maggio.
(Unioneonline)