Presto potrebbero esserci i primi indagati per la tragedia sul lavoro di ieri a Olbia che è costata la vita a Baskim Bitichi, operaio kosovaro di 43 anni.

Dopo le indagini dello Spresal di Olbia sono in corso verifiche su due legali rappresentanti di altrettante società che erano nel cantiere edile di via Londra. Potrebbero essere iscritti entrambi nel registro.

Intanto la Cgil territoriale chiede di fare immediatamente chiarezza e dà un po’ di numeri su quello che sta accadendo in Gallura: «Nel 2023 sono stati registrati 44 infortuni sul lavoro, nei primi due mesi del 2024 nove, inclusi due mortali e due gravi con inabilità permenente».

Un tema che va affrontato in maniera «strutturale», secondo il sindacato, i committenti «devono controllare ed estendere i medesimi standard di sicurezza regolati dalle normative interne alle ditte appaltatrici», spiegano il segretario Cgil Olbia-Tempio e il responsabile Fillea Cgil Olbia-Tempio, Danilo Deiana e Hassan Benbouzid, che chiedono un incontro urgente al Prefetto.

L’inchiesta sull’incidente è complicata. I colleghi dell’uomo hanno negato che stesse lavorando, hanno detto che era passato per incontrare gli amici e consegnare del denaro. La Cgil scrive nel suo comunicato che era salito sul ponteggio per scattare alcune foto. Versione che non convince gli investigatori, che hanno posto sotto sequestro il cantiere.

(Unioneonline)

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