È una inchiesta difficile quella sul decesso dell’operaio kosovaro di 43 anni, Baskim Bitichi, vittima di un incidente sul lavoro in un cantiere edile di Olbia.

I colleghi dell’uomo, tutti suoi connazionali, hanno negato che stesse lavorando sul ponteggio dal quale è caduto. Secondo le persone sentite dagli ispettori del lavoro dello Spresal di Olbia, la vittima era passata nel cantiere di via Londra per incontrare gli amici e consegnare del denaro.

Ma questa versione dei fatti, per ora, non convince gli ispettori del lavoro e il pm di turno, la Procura di Tempio ha infatti ordinato il sequestro dell’edificio in costruzione nel quartiere di Sa Minda Noa. Lo Spresal ritiene che l’operaio sia caduto dal solaio del secondo piano, un settore del cantiere dove i lavori non sono stati ultimati.

La vittima era dentro l’edificio nonostante fosse in malattia, altra circostanza da verificare. Gli ispettori dello Spresal stanno accertando anche un’altra circostanza, il corpo della vittima sarebbe stato spostato prima dell’arrivo dei Carabinieri e degli ispettori. 

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