«Non la stavo violentando, non c’è stato alcun tentativo di stupro. Stavamo litigando ed è stata lei a colpirmi per prima»: Massimo Cocco, 32 anni, olbiese, ha negato nettamente di avere cercato di abusare di un’amica (fatti avvenuti in un cantiere abbandonato nel centro di Olbia, venerdì scorso).

L’uomo, comparso davanti al gip del Tribunale di Tempio per la convalida dell’arresto, ha respinto le accuse della Procura. Ha raccontato di avere avuto una discussione con la presunta vittima per un messaggio che la donna avrebbe ricevuto sullo smartphone. «Stavamo bisticciando e lei mi ha colpito con il telefonino al naso e al volto. Io le ho dato uno schiaffo, ma non c’è stato alcun tentativo di violenza». 

È la tesi del difensore di Cocco, l’avvocata Giovanna Porcu. Il gip Marco Contu, per ora, ha accolto le richieste del pm, basate sulle indagini dei Carabinieri del Reparto territoriale di Olbia. L’arresto dell’uomo è stato convalidato e per lui è scattata la misura della custodia cautelare in carcere. 

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