Lui si definisce un “barbone moderno” ma dietro il suo viaggio, divenuto uno stile di vita, c’è una grande fede e la voglia di aiutare il prossimo.

Cristian Moroni sta girando la Sardegna a cavallo di Furia, una maremmana migliorata con la quale ha già percorso 6 mila chilometri lungo tutto il perimetro dell’Italia, senza soldi, senza un programma prestabilito e con il solo aiuto degli amici che incontra lungo il suo cammino. Un periplo durato 15 mesi intorno allo stivale e a cui il quarantenne romano, di origini sarde (è cresciuto a Santu Lussurgiu) ha voluto aggiungere una lunga tappa in Sardegna.

Ha fondato l’associazione Cristian e Furia ODV, il cui scopo è quello di effettuare ad ogni tappa una cena benefica con le associazioni del territorio. I proventi di ogni serata vengono devoluti alle organizzazioni locali sulla base delle indicazioni che Cristian riceve dalle persone con cui entra in contatto, amministratori locali o gruppi di volontariato. Sbarcati a Olbia qualche giorno fa, Cristian e Furia hanno percorso la Statale 125 e questa notte hanno trovato ospitalità presso l’agriturismo La Taerra a Loiri Porto San Paolo e, dopo il passaggio nel centro abitato di San Teodoro di questo pomeriggio, faranno tappa a Budoni. Qui domani sera si svolgerà una grande cena di beneficienza organizzata in collaborazione con l’associazione sportiva dilettantistica Sardigna Equitours di Budoni, il cui maneggio offrirà il supporto logistico per Furia, e l’associazione Pedagogika Onlus di Posada. La cena, aperta a chiunque voglia contribuire alla causa, si svolgerà presso la pizzeria La Suprema di Budoni (via nazionale, 164) e il ricavato verrà devoluto alla non profit di Posada per l’attivazione di un progetto sportivo per ragazzi.

Una strana coppia Cristian e Furia. E chi in questi giorni ha avuto modo di incontrarli per le strade della bassa Gallura non ha potuto fare a meno di fotografarli e interrogarsi sulla natura del loro viaggio. Gli animalisti, preoccupati per la fatica della cavalla, Cristian Moroni li zittisce sul nascere. Furia non usa il morso, monta una sella anti fiaccatura e il suo cavaliere la preserva da ogni eccesso. «Non galoppare, non trottare ma andare solo al passo, questo è importantissimo – precisa l’insolito pellegrino – e se sono trenta chilometri, il cavaliere ne fa quindici a piedi e quindici in sella». Ma una cosa solo per se Cristian la vuole fare, fermarsi dieci giorni a Santu Lussurgiu per ritrovare gli amici della sua infanzia e adolescenza, quelli con cui ha condiviso la grande passione per i cavalli.           

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