Sembrava quasi uno scherzo la storia delle mucche selvatiche di Coluccia, un tormentone estivo per turisti e i teresini che vivono a Porto Pozzo. Capi bovini a zonzo nel centro abitato e in spiaggia, passeggiate di animali di quasi una tonnellata lungo le strade del borgo turistico, davanti ai bar, nelle aiuole dei giardini. La mandria capeggiata da alcuni grossi tori aveva anche ispirato gli ideatori di un profilo Facebook "Porto Pozzo o India? Dove le vacche sono sacre....". Lo spirito della pagina social era anche costruttivo, equilibrato. Garbati gli interventi delle persone che in definitiva chiedevano che venisse risolto il problema, senza fare del male agli animali né aspettare il peggio per le persone. In un post si legge: «Concordo sulla pericolosità in strada ma la loro presenza rende veramente tipica e caratteristica Porto Pozzo». Ora, però, la vicenda ha preso tutt'altra piega, perché si è andati vicinissimi al peggio.

La "strana presenza" per le strade (L'Unione Sarda)
La "strana presenza" per le strade (L'Unione Sarda)
La "strana presenza" per le strade (L'Unione Sarda)

La denuncia

La storia delle mucche di Coluccia è al centro di un'inchiesta penale. I Carabinieri di Santa Teresa, infatti, hanno ricevuto una dettagliata denuncia su un episodio avvenuto il 2 settembre. Fatti che vengono descritti da una testimone, proprio sulla pagina social di Porto Pozzo: «Il toro ha attaccato tre persone sulla spiaggia. Una è riuscita a schivarlo rifugiandosi in acqua. La seconda, una signora di mezza età, è stata spinta via dalla sdraio ed è caduta pesantemente all'indietro. Per puro caso non ha battuto la testa sul muretto. La terza, una donna di meno di quarant'anni, ha avuto la peggio, è stata "incornata" ben tre volte, sollevata in aria e caduta a terra per tre volte. Nostro Signore l'ha protetta, perché per quello che ha subìto è un miracolo che sia rimasta solo contusa. Cosa ci dobbiamo aspettare ancora?». La vittima ha riportato un trauma addominale e contusioni sul tutto il corpo. I certificati medici forniti all'autorità giudiziaria provano le conseguenze dell'episodio. Che non è l'unico. Una turista, a quanto pare, mentre faceva un selfie con il toro più grosso della mandria, è stata investita da una testata e ha avuto necessità di cure mediche. Non si contano più gli incidenti stradali, più o meno gravi.

La mandria di Coluccia

La comunità di Porto Pozzo è alle prese con la mandria inselvatichita da quasi tre anni, ma questa estate la situazione è precipitata. I capi bovini sono i discendenti diretti degli animali di un anziano allevatore deceduto anni fa, è la storia della mandria inselvatichita della penisola di Coluccia. Dopo avere imperversato nel territorio di Palau ed essere stati in parte abbattuti (tra le polemiche degli animalisti per le modalità cruente dell'uccisione di un vitello) tori, mucche e vitelli si sono spostati nel settore di Porto Pozzo. Nell'arco di due anni, le segnalazioni al Comune di Santa Teresa, alla Regione e alla Prefettura sono state almeno due, più altre due denunce alla Procura. Gli animali non hanno un proprietario, ma questo peggiora le cose. Adriana Occhioni è la titolare di un bar di Porto Pozzo, dice: «Adesso abbiamo paura di uscire di casa. Gli animali si muovono liberamente nel centro abitato e le nostre richieste non hanno avuto risposta per mesi. Di fatto i capi bovini hanno preso possesso di Porto Pozzo». Ora si parla di un'ordinanza di cattura emanata dal Comune di Santa Teresa. Nel frattempo la mandria di Coluccia regna.

Andrea Busia

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