Processo Grillo: non si presenta in aula l’altro accusato di stupro dalla studentessa, teste chiave della difesa
La presunta vittima, secondo il padre del giovane norvegese, ritrattò e «si scusò». I fatti un anno prima di quell’estate a Porto CervoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non si è presentato in aula neanche questa volta il teste chiave (per le difese) del processo Grillo. Si tratta del giovane norvegese che, stando a quanto è emerso sino a oggi, sarebbe stato accusato di una violenza sessuale mai avvenuta dalla stessa presunta vittima dello stupro contestato a Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.
Il ragazzo vive in Norvegia e non ci sono elementi per poter stabilire se sarà presente in una delle prossime udienze del processo celebrato a Tempio.
Un dato è certo, il ragazzo (all’epoca dei fatti minorenne) per le difese deve essere assolutamente sentito, per riferire di quanto avvenuto in Norvegia nel 2018, quindi un anno prima dei fatti di Porto Cervo.
Stando a quanto dichiarato dal padre del giovane, la presunta vittima del caso Grillo si sarebbe «scusata con lui in presenza di molti amici per avergli rivolto quelle accuse». Oggi l’udienza è proseguita con la verifica del contenuto di alcune chat con delle conversazioni tra la ragazza che sarebbe stata violentata a Porto Cervo e le sue amiche.