Oltre 600 persone a festeggiare la Regina di Caprera
Grande presenza di fedeli per le iniziative dedicate alla Madonna della PacePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In effetti mancava solo un rappresentante dell’Amministrazione comunale, a fronte di una massiccia presenza di fedeli (oltre 600 persone), domenica scorsa, alla festa della Madonna della Pace, regina di Caprera, come l’ha definita il parroco, don Andrea Domanski, durante la messa celebrata presso l’unica chiesa esistente in quell’isola, quella del borgo di Stagnali. Chiesa che si anima durante le celebrazioni e ricorrenze ma che è luogo silenzioso dove tanti maddalenini ma anche molti turisti si recano per una preghiera personale o per chiedere grazie.
La celebrazione è culminata con una processione altrettanto partecipata, della chiesa verso il porticciolo dove, al mare e alle barche, è stata impartita la solenne benedizione. Come “ogni salmo finisce in gloria” così, dopo il momento spirituale, iniziato quello conviviale, animato della musica, da una bancarella della Cittadella della carità e dalla cena, altrettanto festosamente partecipata, quest’ultima, sia dei partecipanti alla funzione religiosa che da altri sopraggiunti nel frattempo, che ha offerto ai presenti la scelta di un duplice menu, nelle versioni “mare” (non poteva mancare in un’isola) e “terra”.
La chiesa della Madonna della Pace nella versione attuale esiste dal 1998 ed è situata all’interno di una ex caserma militare. In effetti in passato un piccolo locale era utilizzato come cappella, per i militari presenti nell’isola (una caserma Bersaglieri), poi abbandonata con la dismissione. Fu ripristinata alla fine degli anni ‘50 del ‘900 quando, nella stessa ex batteria militare, si svolgevano colonie estive parrocchiali, organizzate da don Giuseppe Riva, e la domenica vi giungeva lui o un sacerdote per la messa. Poi nel 1998, anche nell’ambito degli interventi di restauro del grande compendio di Stagnali, una volta passato dal Demanio Militare alla disponibilità dell’Ente Parco Nazionale, un intero capannone è stato riparato e restaurato (in parte per chiesa e parte per oratorio), a cura un comitato composto da residenti nel borgo e dall’allora amministratore parrocchiale di Moneta e Caprera, don Domenico Degortes.