Olbia, vicini e amiche della moglie lo accusano di violenza sessuale: assolto dopo 18 mesi di carcere
Un impresario edile di 41 anni giudicato non colpevole al termine del processo a Tempio. Il pm aveva chiesto 6 anni. Due testimoni denunciate per aver parzialmente ritrattatoAssolto per non aver commesso il fatto.
È la sentenza pronunciata al tribunale di Tempio nei confronti di un impresario edile di origine albanese, ma residente a Olbia, finito sotto accusa nel 2019 per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della moglie, anche davanti ai figli minorenni della coppia.
L’uomo, 41enne, era stato indagato dopo le accuse mosse da vicini di casa e amiche della moglie, mentre quest’ultima aveva sempre negato gli abusi e le botte.
Per la vicenda il 41enne ha anche trascorso un anno e mezzo nel carcere di Bancali.
Ora la sentenza, che ha scagionato l’uomo, mentre il pm aveva sollecitato una condanna a 6 anni.
Decisiva per convincere il giudice l’arringa dei due avvocati che lo hanno assistito, Giampaolo Murrighile e Nicola Di Benedetto, che con un intervento-fiume di 5 ore hanno dimostrato l’infondatezza delle accuse.
Oltretutto, sempre durante il processo, due amiche della donna, chiamate a testimoniare, hanno ridimensionato le accuse mosse all’epoca dei presunti fatti, rilasciando dichiarazioni difformi da quelle, iniziali. Una parziale ritrattazione, che ha fatto rimediare loro una denuncia.