C’è un nuovo albero nel parco davanti al Museo Archeologico di Olbia ed è una pianta molto speciale. Si tratta di un “fratello del Cipresso di San Francesco, non di un clone”, come ha detto il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, arrivato in città per la giornata finale del Rally Italia Sardegna, sesto round del Campionato del Mondo Wrc.

La pianta che è stata messa a dimora alle 11, davanti al Museo, rientra nell’iniziativa “Ogni pilota un albero”, lanciato dall’Aci e dai Carabinieri Forestali, che in Sardegna vedrà la piantumazione di quasi 140 piante, una per ogni pilota e navigatore iscritto al Ris. Quella in questione, però, è davvero particolare, poiché “figlia” del cipresso da 800 anni radicato nel chiostro del monastero francescano di Villa Verucchio di Rimini, che secondo la tradizione è miracolosamente germogliato dal “bordone” (il bastone utilizzato come sostegno dai pellegrini) che San Francesco di Assisi avrebbe piantato nel terreno.

A mettere a dimora il cipresso, assieme al ministro Abodi, il Commissario Straordinario dell’Automobile Club d’Italia, il Gen. Tullio Del Sette, il Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Salvatore Luongo e il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi, il presidente di Aci sport Spa e Aci Sassari Giulo Pes di San Vittorio e un rappresentante della Fia.

Il sindaco di Olbia, davanti ad autorità, giornalisti e curiosi, ha sottolineato l’importanza di un appuntamento come il Rally Italia Sardegna e chiesto al Ministro e al rapprentante dei vertici Fia di mantenere in Sardegna la data italiana del rally iridato.

Il ministro Abodi ha aggiunto: «Cerchiamo sempre di andare oltre il livello sportivo per quanto al massimo livello come in una tappa di mondiale rally che qui si è consacrata con prove di livello tecnico altissimo e la voglia di piloti e navigatori di affermarsi in una delle tappe più difficile del circuito mondiale. Quest’albero testimonia la necessità di richiamare la sicurezza e l’educazione stradale perché la vita è un bene prezioso che va preservato e l’albero, che in parte è anche albero della vita. L’albero rappresenta anche il futuro, perché è fondamentale che in Italia le competizioni sportive ne abbiano uno. Facciamo in modo che rimangano in Italia, la Sardegna sa essere ospitale e generosa, sia per il suo patrimonio sia per l’accoglienza del popolo sardo».

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