Trasferimento degli animali in strutture autorizzate, rimozione dei rifiuti ingombranti e ripristino delle condizioni igienico-sanitarie nell'area. Con un'ordinanza di sgombero per gravi condizioni igieniche e strutturali, il sindaco, Settimo Nizzi, ha disposto la chiusura del canile privato abusivo, situato nell'agro di Olbia.

Oggetto di numerose segnalazioni da parte dei residenti nella zona e, dal 2017, oggetto di ripetuti controlli e altrettante sollecitazioni a provvedere alla sua dismissione (rimaste lettera morta), l'area in cui sorge il canile, in via Muddizza Piana, dovrà essere sgomberata entro quindici giorni, pena l'esecutività d'ufficio.

Il sopralluogo effettuato a dicembre scorso dalla Polizia locale insieme ai funzionari del settore competente del Comune e alle guardie ecozoofile Ages ha rilevato il perdurare delle criticità già riscontrate nei precedenti controlli, l'ultimo sei mesi prima, condotto dai NAS di Sassari e dal Servizio anagrafe canina e randagismo della Asl di Sassari.

Senza autorizzazioni e privo dei requisiti minimi strutturali, nel canile abusivo mancano le canalette di scolo dei liquami e dei rifiuti organici, l'impianto di depurazione, il deposito per i mangimi, i locali deputati alle visite e alle cure dei cani, l'illuminazione elettrica, e i box, recintati con reti metalliche arrugginite, sono costruiti con materiali non lavabili e non integralmente sanificabili.

Nell'area c'è, invece, un gran quantitativo di rifiuti, anche ingombranti: mobili e pannelli di materiale coibentante, sacchi contenenti rifiuti vari, coperte e materassi e un veicolo abbandonato, utilizzato come magazzino di derrate alimentari destinate ai cani. Nel canile abusivo si contano, attualmente, ottanta cani, in apparente buono stato di salute, ma la struttura è arrivata a ospitarne anche centoventi.

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