Sei persone rinviate a giudizio per omicidio colposo e una decina di proscioglimenti: è questa la decisione del gup Alessandro Di Giacomo, per la tragica vicenda di Nicola Desini, un pensionato olbiese morto dopo una caduta sulla scala mobile del padiglione A dell'ospedale Giovanni Paolo II di Olbia.

I fatti risalgono al luglio del 2013. Così come aveva chiesto il procuratore di Tempio Gianluigi Dettori, vanno a giudizio, l'ex direttore generale della ex Asl di Olbia, Giovanni Antonio Fadda, il responsabile del Servizio tecnico dell'azienda sanitaria olbiese, l'ingegnere Paolo Tauro, Michela Mulas, anche lei dipendente della ex Asl, e tre rappresentati della Kone, l'azienda installatrice della scala mobile, Cesare Chessa, Bruno Giorgio Pischedda e Fabio Moro Merella.

Escono di scena con il proscioglimento dipendenti e rappresentanti delle società Otis e Sarda Ascensori, assistiti dagli avvocati Gerolamo Orecchioni e Giacomo Gualtieri. L'incidente, stando alla perizia di uno specialista, venne provocato dal funzionamento non corretto del dispositivo "stop and go", che mise in funzione con uno strappo improvviso il motore della scala mobile, facendo cadere Nicola Desini, l'anziana moglie e una figlia.

Nel corso del tempo si sono verificati altri incidenti dello stesso tipo, fatti segnalati alla Procura di Tempio.

La famiglia della vittima, assistita dall'avvocato Nicola Di Benedetto, ha avviato una causa civile contro la ex Asl olbiese.

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