«Ti conviene chiamarmi quando ti svegli, altrimenti ti vengo a cercare. E se ti aspetto non farai in tempo a fare niente». E ancora: «Stanotte se avessi voluto avrei usato il manganello e ti avrei ammazzata». E ancora, e ancora: «Tanto devi tornare a casa tua, se la trovi casa tua». Per proseguire: «Ti faccio vedere io, ne sono morti meglio di te». E infine: «Tu spera che Gesù Cristo mi porti via subito, prima che io faccia qualcosa a te». 

Sono le frasi pronunciate in un video-messaggio che un cinquantatreenne di Olbia ha inviato all’ex compagna. Uno dei tanti, con minacce di morte, spediti prima di finire in carcere. 

La notizia dell'arresto è emersa oggi: l’uomo è stato trasferito in cella perché dai domiciliari, secondo l’accusa, aveva continuato a contattare la donna  e provare a renderle la vita impossibile. 

Le manette per stalking erano scattate per la prima volta lo scorso 18 ottobre,  quando il cinquantatreenne aveva inseguito l’ex compagna in auto: a bordo, quando era stato fermato dai carabinieri, erano stati trovati acido e benzina. Materiale che lui avrebbe portato con sé con l’intenzione di uccidere, secondo gli inquirenti. 

Ammanettato, era stato messo ai domiciliari. Ma aveva proseguito con le minacce e la misura cautelare è stata aggravata, con il trasferimento in carcere a Sassari.

Agli atti dell’inchiesta ci sono messaggi e video. Quello pubblicato con il consenso dei legali della donna (e della diretta interessata) è uno di questi. 

(Unioneonline)  

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