Ad Olbia l’emergenza cinghiali entra in consiglio comunale. Nell’ultima seduta, il capogruppo di Liberi Insieme, Davide Bacciu, è intervenuto per chiedere lumi sulle novità riguardo l’allarme lanciato dagli abitanti dei quartieri periferici di Poltu Cuadu e Olbiamare, che, da mesi, denunciano la pericolosa invasione degli ungulati attirati dalla spazzatura.

«Diverse persone aggredite e ferite, attacchi mortali agli animali da affezione e un pericolo per le persone che circolano in moto e in macchina – ha ricordato il consigliere -  crediamo che sia giunta l’ora di chiudere il cerchio e agire per spostare le famiglie di cinghiali che scorrazzano di giorno e di notte».

Il consigliere di opposizione si è dichiarato a conoscenza dell’accordo con il precedente assessore all’ambiente per seguire un protocollo, formulato con l’ausilio dell’ufficio ambiente della Provincia, ma per ora fermo sul tavolo della Regione. Superare i rimbalzi di competenze e dare subito avvio a un’azione a patto che sia di selecontrollo come avviene, ad esempio, nella non lontana isola di La Maddalena.

Bacciu, infatti - presidente regionale di Federcaccia -  ha sottolineato la sua contrarietà alle modalità previste da quell’accordo  che prevede la cattura e l’abbattimento dell’animale all’interno delle stesse gabbie. «Una pratica che andrebbe rivista perché  contraria alle idee sia dei cacciatori che degli animalisti – ha ribadito –La soluzione è quella di sradicare i cinghiali e portarli a molti chilometri di distanza dalla città in modo che non possano rientrare nei siti».  

Nell’eradicamento degli ungulati, ricorda Bacciu, fondamentale la figura del coadiutore della fauna selvatica, cacciatore, abilitato con un corso al monitoraggio e alla gestione delle emergenze faunistiche in accordo con i programmi delle Province. «Che non ci fosse l’uccisione degli animali nelle gabbie ma solo la cattura è una delle prime cose che abbiamo evidenziato – ha risposto il sindaco Settimo Nizzi - il documento è stato inviato a fine gennaio a chi di dovere. La tutela dell’ordine pubblico è importantissima ma ricordiamo che l’unico ente preposto alla cattura è la provincia di Sassari, il Comune in termini normativi non ha competenza. La settimana scorsa ho parlato con la neo assessore regionale all’ambiente, ora attendiamo una risposta».

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