Due stazioni ferroviarie a poche centinaia di metri, una nuovissima e con ampi spazi, e un capolinea dell’Arst che è una fermata senza neppure una pensilina su un angusto marciapiede: è la surreale situazione del trasporto pubblico regionale a Olbia, principale porta di accesso della Sardegna.

In inverno i disagi riguardano gli studenti pendolari, spesso costretti ad attendere il bus sotto la pioggia, in estate i turisti che devono raggiungere le altre località galluresi (e non solo). I bus avrebbero dovuto trovare spazi negli ampi e funzionali parcheggi della nuova stazione ferroviaria Terranova, poco distante, ma ancora non se ne è fatto niente. Oggi ha nuovamente sollevato il caso il consigliere comunale pentastellato Alfideo Farina con un’interpellanza sottoscritta da tutta la minoranza. 

«Il 6 Aprile scorso la FIT CISL Gallura – scrive Farina in una nota - ha chiesto al sindaco un incontro affinché venisse attivato urgentemente un tavolo istituzionale con i soggetti interessati. L'incontro si è tenuto il 26 aprile e in quell'occasione Nizzi, assieme al dirigente dei Lavori Pubblici, hanno garantito, con entusiasmo, l’impegno di predisporre nuovi appositi stalli per poter così trasferire i mezzi delle linee Arst nel piazzale della nuova stazione ferroviaria, tramite il coinvolgimento della partecipata Aspo, e di procedere eventualmente ad attuare accorgimenti per permettere ai mezzi spazi di manovra in tutta sicurezza».

Da allora sono trascorsi tre mesi ma ancora non è successo nulla e nell’interpellanza si chiede al sindaco a che punto sia il trasferimento. «Gli utenti e i dipendenti Arst attendono da tempo una soluzione al problema. L'iter dovrebbe partire da una richiesta di concessione dell'area interessata, di competenza di Rfi, da parte del Comune. Pertanto – conclude Farina – il primo cittadino comunichi tempistiche certe per quanto riguarda l'attivazione del nuovo capolinea Arst, o, qualora ciò non sia possibile, se esistano eventuali difficoltà oggettive. Da indiscrezioni, infatti, pare che l'Arst, il soggetto maggiormente coinvolto nella questione, stia dimostrando una rigidità che mal si concilia con l'interesse e la disponibilità sia del Comune sia di Rfi».  

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