Terremoto in consiglio comunale a Olbia nel corso della sua prima seduta. In aula è stata sollevata la questione di incompatibilità di Augusto Navone, sfidante del rieletto sindaco Settimo Nizzi e capo dell’opposizione. La sua elezione non è stata convalidata per posizione che ricopre come direttore dell’Amp.

“La campagna elettorale è finita – ha dichiarato Navone -. Ci aspettavamo di poter finalmente cominciare a lavorare per il bene degli olbiesi, ma nella prima seduta del Consiglio Comunale, che si è appena conclusa, l'ordine del giorno è stato uno sgambetto politico ai danni di una minoranza che, è bene ricordarlo, rappresenta quasi il 50% della città. Il principio della legalità ha sempre caratterizzato il mio percorso e quello della Grande Coalizione di cui sono a capo. Per questo, in tempi non sospetti, agli inizi dell'anno e prima di sciogliere qualsiasi riserva a ricoprire il ruolo di candidato a sindaco, ho commissionato diversi pareri legali ‘pro veritate’ ad autorevoli legali e docenti di diritto amministrativo. Tutti i pareri all'unisono definiscono un quadro di accesso alla candidatura, a seguito di attenta valutazione delle normative di riferimento, corredate da numerose sentenze della Corte di Cassazione, anche a fronte del mio ruolo come direttore dell'Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo”. E ha aggiunto: “Il Consorzio di gestione dell'AMP non è dipendente (art. 60 del TUEL) né vigilato (art. 67 del TUEL) dal Comune di Olbia. Per questo non sussiste alcun ostacolo alla mia presenza in Consiglio Comunale. Convintamente porteremo avanti compatti la difesa della nostra posizione. Riteniamo che qualsiasi iniziativa per negare l'accesso al mio ruolo di consigliere eletto avrà solo la funzione politica di estromettere il capo della minoranza dalla massima assise cittadina, determinando una gravissima violazione del basilare principio democratico di dare voce a chi in questo momento rappresenta mezza città”.

(Unioneonline/s.s.)

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