È un fenomeno conosciuto ma spesso sottovalutato o negato, soprattutto dagli adolescenti: è il dato che emerge dalle risposte a un questionario sul bullismo sottoposto a 817 studenti, 412 delle scuole medie olbiesi e 405 dell'istituto superiore Amsicora. Presentati questa mattina durante un incontro sul tema, organizzato dall'Ipia Amsicora, dal titolo L’indifferenza è la sua forza, in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, i numeri emersi dall'indagine sono in linea con le statistiche nazionali: la grande maggioranza del campione analizzato conosce il significato del termine bullismo, negato da poco più del 4 per cento dei partecipanti, dato rilevante, però, se rapportato alla diffusione del fenomeno, che può essere interpretato come un meccanismo di negazione o di distanziamento da questa forma di violenza. Una reazione più evidente tra gli studenti delle scuole superiori che dimostrano meno partecipazione di fronte a episodi di bullismo rispetto ai colleghi più piccoli.

Se il 45 per cento dei ragazzi che frequenta l'istituto superiore ha dichiarato di intervenire in difesa delle persone bullizzate, oltre il 23 per cento, però, reagisce “facendo finta di nulla”, atteggiamento messo in atto solo dal 5 per cento degli alunni delle scuole medie che, invece, cercano di aiutare i compagni coinvolti. A confermare la tendenza a sottovalutare il problema, la percentuale di quasi il 35 per cento del campione degli adolescenti che non interviene perché il bullo “con me si comporta bene, non mi riguarda” mentre tra i più piccoli, nel 35 per cento dei casi, serpeggia la paura di essere esclusi se intervengono in episodi di bullismo.

Di ogni ordine e grado, la scuola rimane il luogo principale nel quale vengono esercitate queste forme di violenza, con la differenza che tra i ragazzi delle scuole medie gli insegnanti rimangono le figure di riferimento mentre gli studenti più grandi perdono fiducia negli adulti e nella comunità educante. All'incontro, in cui sono intervenuti esperti su bullismo e cyberbullismo, sulla sicurezza in rete e sui discorsi d'odio, tra cui il responsabile provinciale della Polizia Postale Michele Delogu, il delegato dell'Ufficio di servizio sociale per i minorenni del ministero della Giustizia, Gabriele Virdis, e la giornalista de L’Unione Sarda, Caterina De Roberto, protagonisti gli studenti del Corso socio-sanitario impegnati in un monologo sul tema e i disegni realizzati dagli alunni delle scuole medie cittadine che diventeranno murales sulle pareti dell'Amsicora perché il no al bullismo rimanga indelebile.

© Riproduzione riservata