Olbia, all'"Amsicora" il varo del Palischermo messo a nuovo dagli studenti
Destinato alla demolizione, è stato recuperato grazie al lavoro dei giovaniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel cortile della scuola l’emozione è palpabile. Il varo del “Guardiamarina Marco Bunazzo”, dai colori finalmente vividi e brillanti, trasmette tutta la passione e la fatica impiegata nel rimetterlo a nuovo. Restaurare l’usurato Palischermo 2853 è stata una sfida.
Dismesso l’anno scorso dalla Scuola Sottufficiali della Marina Militare de La Maddalena (e destinato alla demolizione) a ridargli una vita l’impresa degli studenti della terza e quarta C, indirizzo nautico, dell’Istituto di Istruzione “Amsicora”, guidati dal docente Ciro Punzo e dal nostromo Antioco Tilocca. Con mesi di intenso lavoro l’imbarcazione è stata completamente ripristinata: ora sarà messa in acqua e utilizzata a fini didattici e sportivi.“ E’ il risultato di un lavoro fatto in sinergia che ha potuto mettere in risalto le competenze dei ragazzi adeguatamente stimolati - ha sottolineato il Dirigente scolastico Stefano Palmas - lo spirito di gruppo e di collaborazione è stato l’obiettivo principale per giungere al risultato”.
I palischermi, o lance, erano in uso nell’800 alle marine militari come barche di servizio, potevano avere fino a otto banchi da remo ed essere dotate di vela come nelle intenzioni future dell’Ipia. Attualmente i lancioni si trovano nelle accademie navali e nelle scuole nautiche ad uso didattico, praticamente il battesimo del mare per la quasi totalità dei futuri comandanti e marinai.
Come ha messo in evidenza Gianfranco Bacchi, attuale direttore della Marina “Cala dei Sardi”, lo yacht club, partner del progetto e dell’Ipia, che ha acquisito l’imbarcazione.
Il 122° Comandante dell’Amerigo Vespucci è intervenuto dopo la proiezione della video-narrazione dei vari momenti del restauro. «Queste immagini mi hanno trasferito molta emozione anche perché i palischermi sono fondamentali nella formazione dei marinai – ha detto– in una visione romantica direi che una barca così non dovrebbe morire mai. Grazie a voi gli abbiamo dato un’altra vita». Antioco Tilocca, 15°nostromo della Vespucci, ha coordinato la logistica; l’insegnante Mario Punzo l’opera di ripristino. «In questa giornata fantastica ringrazio i ragazzi per il loro impegno, che non li ha fatti demordere neanche sotto la pioggia – ha detto il docente - e tutti gli sponsor e gli amici che ci hanno aiutato con i materiali per il restauro».
Durante la cerimonia agli studenti è stata consegnata l’attestato di partecipazione al corso di marinaio di bordo e ormeggiatore, conseguito a Cala dei Sardi, mentre una targa è stata assegnata alla squadra che ha vinto la recente Remata della Gioventu’. Anche Pietro Moro, storico mastro d’ascia olbiese, ha voluto rivolgere un augurio di buon lavoro ai giovani mentre Don Theron Casula è stato invitato a benedire lo scafo.Madrina del varo l’imprenditrice Barbara Brunazzo; l’imbarcazione è stata intitolata al fratello Marco, giovane prematuramente scomparso quando si avviava a una brillante carriera in Marina.