Dal 7 novembre ripartiranno nel Parco nazionale di La Maddalena le operazioni di abbattimento con carabina, da postazione fissa, degli ibridi di cinghiale.

L’intervento fa parte di un piano di eradicazione quinquennale - questo è il quarto anno - concepito per cancellare una presenza «non autoctona», dannosa particolarmente per la flora, senza considerare i danni alle cose e i rischi per le persone.

Una campagna peraltro che non si è mai fermata neanche nei mesi scorsi in quanto portata avanti attraverso la cattura con gabbie.

Gli interventi riguarderanno solamente le isole di Maddalena e Caprera.

Per tali operazioni il sindaco di La Maddalena ha firmato apposita ordinanza contenenze informazioni, prescrizioni e divieti, ritenuti fondamentali per la sicurezza pubblica.

La presenza della fauna selvatica o inselvatichita, a Caprera, ha conseguenze piuttosto negative, in quanto in esubero rispetto alla superficie dell’isola e non riguarda tuttavia soltanto i cinghiali: esistono e proliferano infatti nell’isola diverse colonie feline e diversi branchi di capre anche in questo caso con ripercussioni sulla fauna nel primo caso e sulla flora nel secondo.

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