Il cabarettista Giuseppe Masia a processo per le intemperanze del suo cane
L’accusa è quella di non aver adeguatamente custodito il suo Rhodesian RidgebackPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ha fatto di tutto per bloccare il suo cane e c’era anche riuscito, ma, secondo la pm Franca Cabiddu, il danno ormai era fatto e ora il cabarettista Giuseppe Masia è davanti al Giudice di Pace di Olbia per le intemperanze del suo Rhodesian Ridgeback.
Masia, difeso dall’avvocata Nicoletta Mani, è accusato di lesioni. I fatti sono avvenuti, stando al capo di imputazione, il 21 dicembre del 2022 nella spiaggia di Portisco, a Olbia. La pm Franca Cabiddu contesta al cabarettista di non avere custodito adeguatamente il suo cane. La presunta omissione avrebbe causato una situazione che si è conclusa con le cure mediche in Pronto Soccorso per una donna, Linda Lindiri, di San Pantaleo. Le lesioni riportate dalla presunta vittima (parte civile nel processo, assistita dall’avvocato Fausto Depperu) sarebbero state causate dal Rhodesian.
È stata la stessa Lindiri a raccontare, davanti al giudice di pace Emilio Floris, l’episodio della fine del 2022. La presunta vittima ha detto di essere stata travolta dal cane di Masia e di essere stata morsicata ad una mano, il Rhodesian aveva puntato al suo cagnolino e lei fece di tutto per difenderlo. La donna ha confermato anche che il cabarettista intervenne per bloccare il suo Rhodesian in maniera molto determinata, sottraendogli il cagnolino. «Masia – ha dichiarato la vittima – poi si allontanò dicendomi che sarebbe tornato per aiutarmi, ma non si fece più vedere». Una versione dei fatti che la difesa contesta. Agli atti ci sarebbero però dei video di un sistema di videosorveglianza che sarebbero stati acquisiti dai Carabinieri di Olbia.
Per Masia c’è una richiesta di archiviazione (la persona offesa ha fatto opposizione) per un precedente episodio, si parla dell’aggressione di un gatto da parte del suo cane. Fatti avvenuti a Olbia e per i quali la Procura di Tempio ritiene di non dover procedere.