Il nuovo regolamento sulla gestione dei rifiuti urbani che detta nuove regole e inasprisce le sanzioni, approvato ieri in Consiglio comunale, porta in Aula l'emergenza dell'abbandono selvaggio della spazzatura che sta invadendo il centro urbano, l'agro e le spiagge. Sul tavolo dei lavori, la recente rimozione dei cinque ecobox, la richiesta di controlli più serrati e il nuovo Centro ambientale mobile posizionato nel quartiere Sa marinedda con la conseguente soppressione sperimentale del servizio di ritiro porta a porta nel quartiere.

Illustrato dall'assessora all'ambiente, Antonella Sciola, il regolamento, tra le altre modifiche, amplia gli orari di accesso all'ecocentro comunale e aumenta il numero di rifiuti ingombranti da conferire, da cinque dieci. Per la minoranza, le nuove norme hanno hanno luci e ombre. "Per esempio, il nuovo regolamento non contempla le spiagge: i cestini sono insufficienti e bisognerebbe prevedere più giorni per il loro svuotamento”, dice la capogruppo di Olbia democratica, Ivana Russu che contesta la dismissione degli ecobox e la risposta sanzionatoria alle condotte incivili. Sì alle sanzioni, invece, per il capogruppo di Liberi insieme, Davide Bacciu: «A fronte di uno scenario allarmante, non vedo azioni puntuali da parte dell'amministrazione per sanzionare i responsabili».

Sul nuovo Centro ambientale mobile, posizionato fino al 30 settembre in via Giovanni Gentile, non distante dal porto turistico e dal centro commerciale Olbiamare, interviene il capogruppo del Gruppo misto, Rino Piccinnu: «Mi auguro che il Cam non trasformi una perla in una discarica», dice e chiede un aggiornamento sul sistema di videosorveglianza annunciato in più occasioni dal sindaco, Settimo Nizzi. «Abbiamo allestite e pronte a 240 telecamere, stiamo solo aspettando le autorizzazioni per farle funzionare», risponde il primo cittadino che invita i consiglieri di opposizione a unirsi per fare la ronda a caccia dei trasgressori: «Far rispettare le norme è difficile, mi riferisco a chi affitta le case in nero e a chi non ritira i mastelli per pagare la metà», conclude Nizzi, difendendo la scelta di rimuovere gli ecobox e quella del posizionamento del nuovo ecocentro, presidiato per ventiquattr'ore ore che serve i residenti del rione.

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