Un operaio di cittadinanza albanese, Kevi Doda, è stato riconosciuto responsabile di un episodio avvenuto nel 2018 davanti a un bar di Olbia in presenza di numerosi testimoni, ed è stato condannato a otto anni di carcere.

La sentenza è del gup del Tribunale di Tempio, Marco Contu, e chiude un processo celebrato con il rito abbreviato. L’uomo, 45 anni, stando alle contestazioni della pm Noemi Mancini, accoltellò alla gola un connazionale, davanti a diverse persone atterrite, durante un violento litigio. Per colpire la vittima, Kevi Doda utilizzò un taglierino affilatissimo.

Il giudice ha accolto in pieno la tesi della Procura. L’albanese avrebbe avuto una discussione con i colleghi nel cantiere dove lavorava (nella frazione arzachenese di Abbiadori). Una volta rientrato a Olbia l’operaio accoltellò il connazionale che lo avrebbe rimproverato, insieme ad altri lavoratori, per essersi presentato in cantiere ubriaco. Kevi Doda venne arrestato a Rudalza, insieme ad un’altra persona dopo un breve tentativo di fuga. Le conseguenze per la vittima non furono gravi. Quasi certo il ricorso in appello del difensore, l’avvocata Aurora Masu.

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