Caso Gandola, Laura Rizzi: “Troppi dubbi sulla scomparsa di mia madre”
La figlia dell’anziana scomparsa 10 mesi fa, ritrovata in una zona impervia ad Aglientu, chiede che siano rivalutati con attenzione i fatti di allora
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“In questa storia ci sono molte cose assurde".
Lo dice Laura Rizzi, medico di Torino e figlia di Silvana Gandola, la donna di 78 anni scomparsa 10 mesi fa nella spiaggia di San Silverio tra Portobello e Vignola e ritrovata morta sabato 29 gennaio da alcuni cacciatori ad Aglientu, vicino al rio Vignola, una zona impervia e piena di macchia mediterranea. "Sono molto arrabbiata. Come ha fatto mia madre a raggiungere questa zona senza scarpe adatte?", si domanda la figlia Laura. "Mia madre soffriva di un principio di Alzheimer, ma sapeva badare a se stessa. Inoltre aveva una paura matta ad avventurarsi in zone impervie. L'allarme della sua scomparsa è stato dato inoltre troppo tardi. E poi, dopo tanto tempo, la sua borsa è stata ritrovata integra. Come mai?".
Sul caso indagano i carabinieri del nucleo investigativo di Tempio Pausania, che stanno analizzando ogni particolare della vicenda e dei ritrovamenti. Laura Rizzi attacca "Ci sarebbero aspetti che a mio avviso andrebbero studiati meglio, comprese alcune dichiarazioni a mio avviso poco chiare e che andrebbero rivalutate con molta attenzione".