Non poteva esserci, in terra sarda, luogo più appropriato che quello di Caprera, dove visse Giuseppe Garibaldi e dov’è sepolto, per celebrare oggi, 17 marzo, il 162º anniversario dell’Unità d’Italia; data estesa, da qualche anno a questa parte, a celebrare anche la Costituzione, l’inno e la bandiera.

Una breve quanto significativa cerimonia si è svolta questa mattina presso il sacrario della Casa Museo, con deposizione di una corona d’alloro sulla tomba dell’Eroe da parte della prefetta di Sassari, Paola Dessì. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di La Maddalena Fabio Lai, il comandante del presidio militare MM Simone Battisti, il procuratore della Repubblica di Tempio Pausania Gregorio Capasso, la direttrice dei Musei Sardegna Luana Toniolo, il vescovo di Tempio-Ampurias Sebastiano Sanguinetti. Di raccoglimento e suggestivo è stato il momento nel quale è stato suonato “il silenzio”, con un picchetto armato e sull’attenti della Scuola Sottufficiali MM. Non sono mancati all’appuntamento una delegazione dell’ANVRG con la presidente nazionale Annita Garibaldi Jallet, e alcune classi dell’Istituto San Vincenzo.

Un momento della cerimonia (foto Ronchi)
Un momento della cerimonia (foto Ronchi)
Un momento della cerimonia (foto Ronchi)

Caprera dunque luogo simbolo dell’Unità Nazionale dove visse una parte importante della propria vita Giuseppe Garibaldi facendo, nel tempo libero, l’allevatore e l’agricoltore, ma ricevendo anche grandi personalità politiche e culturali sia nazionali che internazionali; e soprattutto qui anelando l’ideale di libertà dei popoli e di unificazione italiana. Dal pensiero all’azione. Da Caprera mosse verso il Continente più volte e da qui riuscì a fuggire, essendo sorvegliato a vista, per realizzare quella incredibile Spedizione dei Mille che l’unificazione italiana realizzò.

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