Protocolli anti Covid non applicati, personale non formato, mancata tutela dei lavoratori: è il quadro che, stando a indiscrezioni, sta emergendo dalle indagini dei Carabinieri sul boom di contagi Covid in Gallura durante il mese di agosto.

I militari del Comando per la Tutela del Lavoro di Sassari hanno raccolto le dichiarazioni di diverse persone, a quanto pare lavoratori e sindacalisti. Alcuni verbali, coperti da segreto istruttorio, sarebbero già al vaglio del procuratore di Tempio, Gregorio Capasso, titolare del fascicolo aperto per il reato di epidemia colposa.

Gli investigatori che si occupano di discoteche e resort di Olbia, Arzachena e La Maddalena, stanno ricostruendo le vicende delle vittime, in particolare i lavoratori finiti in isolamento o nei reparti di terapia intensiva.

La Procura di Tempio sta mettendo insieme anche i dati su numero e provenienza dei clienti di resort e locali della movida, contagiati dal virus.

Rilevanti i documenti che provano la piena consapevolezza delle organizzazioni sindacali (in particolare Cgil e Cisl) sui rischi che correva il personale del comparto turistico gallurese. In particolare, la Cgil segnalò, a partire da marzo, la mancata adozione dei protocolli anti Covid, chiedendo l'intervento di tutti gli organismi di controllo.

I dirigenti della Cgil Gallura sollecitavano un'attività di verifica su resort e discoteche, ma in via preventiva, non a disastro avvenuto. La segretaria territoriale della Cgil Gallura, Luisa Di Lorenzo, spiega: "A partire da marzo e più volte in agosto, abbiamo chiesto verifiche sui protocolli anti Covid. Ora si parla di indagini. Ma i controlli che sollecitavamo avevano un senso allora, non adesso. Perché servivano ad evitare quello che è successo".

Impressionante, alla luce di quanto è avvenuto, una intervista rilasciata il 20 agosto dal coordinatore dalla Filcams Cgil Gallura, Danilo Deiana, al sito della sigla sindacale, Collettiva.it. Deiana denunciava che in Gallura non c'è il personale (Ispettorato del Lavoro e Spresal) in misura sufficiente per i controlli sulle prescrizioni Covid. Tutto è al vaglio della Procura di Tempio.

E si presenta un altro problema: molti lavoratori contagiati hanno interrotto ogni rapporto con le organizzazioni sindacali e non forniscono più alcuna informazione su quanto è avvenuto.
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