Davanti all'ingresso di Villa Certosa, una pattuglia dei Carabinieri piantona il cancello che si apre solo per far accedere la macchina di un fattorino. Nessun movimento davanti alla residenza estiva di Silvio Berlusconi, nel giorno della sua morte, ma a Porto Rotondo si muovono i ricordi di chi gli ha servito il suo cocktail preferito, l'immancabile gelato al pistacchio e di chi lo ha conosciuto e ne ha apprezzato l'umanità, l'intelligenza e l'affabilità .

«Qui, a Porto Rotondo era l'amico di tutti, stimato e ammirato per il suo gran cuore», racconta la titolare del Bar della Piazza, Marisa, che lo gestisce dal 1997. «Lo conosco da quando abbiamo aperto il locale e, in quegli anni, davanti al suo solito Bellini, trascorreva con noi anche due ore seduto nel salottino a raccontare le barzellette e non mancava mai di salutare i ragazzi che lavorano qui», conclude Marisa.

«Ci mancherà, sarà un anello mancante della nostra estate appena cominciata: è stato parte integrante della storia di Porto Rotondo e ha contribuito a rendere famoso il nostro gelato al pistacchio», dice uno dei titolari della Gelateria del Molo (nella video intervista), Jimmy Lombardo.

A Porto Rotondo è ancora prematuro pensare a come commemorare Silvio Berlusconi ma il Consorzio del borgo, che lo ha ospitato per quarant'anni, ha già deciso che la cerimonia per ricordarlo non si esaurirà in un solo evento. «È una giornata molto triste questa della morte di Silvio Berlusconi ma sono grato alla vita per averlo conosciuto e averlo avuto come consorziato», sono le prime parole del presidente del Consorzio di Porto Rotondo, Leonardo Salvemini, raggiunto al telefono, che, subito  dopo, aggiunge: «Porto Rotondo deve molto a lui e alle sue opere silenziose: è stato un maestro nel suo approccio di aiuto discreto al prossimo». Racconta di averlo incontrato due volte ma tanto sono bastate, confida Salvemini, «a lasciarmi un segno profondo: intelligente, incredibile, con un talento innato». «L'ultima volta è stata nel 2021 e, in piena forma, mi ha fatto visitare Villa Certosa e il suo parco, un irripetibile esempio di tutela degli ecosistemi e delle biodiversità che ha anticipato l'articolo 9 della Costituzione», afferma Salvemini, ricordando di aver  chiacchierato del futuro di Porto Rotondo, tra un gelato preparato dalla brigata che lavora nelle cucine della tenuta dell'ex premier e uno scambio di regali, tra cui una cravatta blu che il presidente del Consorzio custodisce gelosamente. «"Sarebbe bello aprire Villa Certosa ai cultori della sensibilità verso l'ambiente e verso la tutela delle biodiversità”, mi aveva detto quando gli ho dato in dono una monografia scritta da me sui principi ambientali», conclude Salvemini, sottolineandone la visione lungimirante in tutti i campi di cui il Paese, adesso, rimane orfano.

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