“Attaccato da decine di cani randagi alle porte di Olbia”: la denuncia di un cicloturista
La paurosa disavventura di Simone Ariot, giunto in Sardegna per le vacanze in bici. Poi la denuncia alla Polizia localeSimone Ariot (Foto concessa)
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“Attaccato dai decine di cani randagi poco dopo essere sceso dal traghetto Livorno-Olbia”.
È la denuncia che arriva da un cicloturista di Vicenza, Simone Ariot, sbarcato nell’Isola per le vacanze in bicicletta.
È proprio lui – che dell’accaduto ha anche inviato una segnalazione alla Polizia locale della città gallurese – a raccontare la disavventura e i momenti di grande paura.
"Mi sono diretto in direzione Golfo Aranci e all'altezza della Rotonda Pozzo Sacro, vicino al porto industriale Cocciani, sono stato attaccato da un branco formato da 20-30 randagi che stazionavano all'interno dell'area della rotatoria”.
"Erano almeno 20 cani di grossa taglia – aggiunge Ariot – e nel frattempo le auto e i camion passavano. Non potevo fermarmi perché avrei rischiato di essere investito e allo stesso tempo non potevo procedere perché sarei andato incontro ai cani. Dopo un tentativo di fuga, facendo a zig zag tra più cani, sono stato costretto a girare a destra per via Madagascar. Un cane aveva azzannato la borsa laterale della mia bicicletta e di fatto lo trascinavo avanti. L'adrenalina prodotta mi ha dato la forza di pedalare il più velocemente possibile, fino a stancare anche gli ultimi cani e fino a raggiungere un cantiere nautico a qualche centinaio di metri dove, fortunatamente, ho trovato due persone in auto che mi hanno aiutato”.
Ma l’incubo non è finito: “Dovevo tornare alla rotatoria per procedere verso Golfo Aranci, e queste persone mi hanno fatto da scudo con l'auto consentendomi di non essere intercettato dai cani che stazionavano ancora nella rotatoria”.
"Da anni pedalo in bicicletta per le strade d'Italia e d'Europa, le mie vacanze sono quasi sempre in sella ad una bicicletta, mezzo che utilizzo quotidianamente anche nella mia città. Mai, però, ho provato una paura così intensa per l'evidente e incontrollabile pericolo”, aggiunge il cicloturista.
Che conclude: “Non sono una persona che nutre paura dei cani e ho una confidenza significativa con il mezzo a due ruote. Se al posto mio vi fosse stata una persona timorosa dei cani, o meno esperta nella conduzione della bicicletta, o anziana, penso che le conseguenze sarebbero state ben altre”.
(Unioneonline/l.f.)