La sabbia, le conchiglie e gli altri tesori naturali dei litorali sardi non fanno gola solo ai turisti desiderosi di portarsi a casa dei souvenir, in barba ai divieti.

Esiste infatti un vero e proprio mercato illegale, che supera i confini dell'Europa e che vede entrare in azione una sorta di “saccheggiatori professionisti” per soddisfare le richieste dei collezionisti, anche negli Usa e persino in Giappone. 

A darne conto è la pagina Facebook “Sardegna rubata e depredata", da anni in prima linea nel denunciare le razzie del patrimonio ambientale isolano. 

Uno dei tesori più abiti, viene sottolineato, è la sabbia rosa dell'isola di Budelli nell'Arcipelago della Maddalena. 

"Spesso, a commento dei nostri post, in tanti non si spiegano l'esigenza di rubare e portarsi a casa sabbia, sassi e conchiglie al rientro dalle vacanze in Sardegna, rischiando peraltro una sanzione da 1000 euro. La maggior parte delle persone in verità non ha una ragione precisa - scrive l'associazione su Facebook - Alcuni lo fanno probabilmente perché è tale il senso di disagio nel dover lasciare l'Isola che tentano in maniera disperata, ma purtroppo vana, di portarsene via un pezzetto tra le mani anziché conservare i ricordi nella memoria e nel cuore. Di sicuro in mezzo a questi disagiati c'è la categoria dei collezionisti". Oltre alle vendite sulle piattaforme on line, spunta ora un gruppo Facebook di collezionisti privati, dove - a detta degli amministratori - si "commercia solo con la sabbia". Nessun acquisto o vendita ma solo uno scambio, anche per "mantenere l'integrità del gruppo e rendere la raccolta della sabbia così eccitante". Il tutto però avviene in privato, senza post pubblici. Ma avviene in violazione di tutte le regole e soprattutto in danno all’ambiente naturale della Sardegna.

(Unioneonline/l.f.)

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