È morto nella tarda serata di lunedì all’ospedale di Molinette dov’era ricoverato per complicazioni polmonari Mario Mele, 62 anni, nuorese imprenditore di successo del divertimento della costa orientale finito negli anni scorsi al centro di una pesante accusa di maxi evasione fiscale.

Prima di Natale nel processo che ruotava attorno a due locali del divertimento sulla costa orientale, Il Tribunale di Nuoro aveva condannato Mele a quattro anni di reclusione, per bancarotta documentale.

Il 're delle discoteche' della costa orientale sarda, e il suo socio Gianpietro Porcheddu, erano finiti a processo per una maxi evasione fiscale da 17 milioni di euro, guadagni dei locali Pata Pata di Agrustos e Buddha del mar di San Teodoro, frequentatissimi durante la stagione estiva.

Mele nel 2017 era stato arrestato in Kenya. Su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale, emesso dalla Procura di Nuoro, proprio per quella presunta evasione fiscale di 17 milioni di euro legata alla gestione di alcuni locali notturni sulla costa gallurese.

Latitante dal 2013, trasferitosi a Malindi per sfuggire all'arresto, sulla scia del "successo" ottenuto in patria aveva gestito nel paese africano il club "Pata Pata Beach Club", lo stesso nome della discoteca che aveva in Sardegna.

Nei suoi locali di tendenza dell'isola come il "Buddha del Mar" di San Teodoro, il "Boca Chica" di Nuoro e il "Pata Pata" di Budoni erano frequentati da nomi famosi del mondo dello spettacolo.

Rientrato in Sardegna, dopo un periodo di carcerazione aveva ripreso a fare ciò di cui era maestro: vendere divertimento con l’apertura nella piazzetta di San Teodoro di un nuovo locale.

Era malato, e poche settimane fa non era presente in aula alla lettura della sentenza, ricoverato a Torino, è morto lunedì.

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