La Sardegna vuole scommettere su futuro e innovazione. Da qui la decisione di spingere su più fronti per la candidatura dell'area intorno alla miniera dismessa di Sos Enattos a Lula (Nuoro) per ospitare l'Einstein Telescope, la futura infrastruttura europea per la ricerca di onde gravitazionali. Le istituzioni sarde, che vorrebbero portare sull'isola l'importante infrastruttura, hanno firmato un accordo inter-forze per il coordinamento e la promozione in Sardegna di iniziative a supporto del sito nuorese, che già gode del supporot del Governo. All'intesa partecipano anche l'Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l'Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) e l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

«Tenevamo molto alla firma di questo accordo - dichiara Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, ente capofila - che fa seguito alle delibere e ai finanziamenti già messi in campo nelle scorse settimane. Einstein Telescope è per noi una infrastruttura strategica per la quale stiamo lavorando sin dal primo giorno. L'accordo firmato oggi ci vede in prima linea nella promozione della candidatura e di tutto il territorio, costruendo momenti coordinati e partecipati in tutte le aree della Regione. Vogliamo fare squadra con le università e con gli enti di ricerca, rendendo partecipi le cittadine e i cittadini della Sardegna», conclude Todde.

Un ruolo fondamentale nella candidatura sarda per Einstein Telescope è giocato dalle università del territorio, come sottolinea Francesco Mola, Rettore dell’Università di Cagliari: «La nostra università è orgogliosa di essere parte integrante di questa iniziativa, che non solo conferma il valore strategico del nostro territorio, ma mette anche in luce le eccellenze scientifiche e accademiche che siamo in grado di offrire. Questo accordo dimostra la forza della sinergia tra istituti nazionali, università, enti pubblici, realtà industriali e la comunità locale».

Tra le azioni citate nell'accordo non mancano anche iniziative di carattere strategico per il territorio, come il rafforzamento dei trasporti aerei e stradali, lo studio di soluzioni per la mobilità sostenibile compatibili con l’ET, la creazione di scuole internazionali e altre iniziative che favoriscano l'accoglienza di ricercatrici e ricercatori stranieri. Il coordinamento delle attività sarà affidato a un comitato di gestione composto da sei membri (uno per ogni ente coinvolto) e presieduto dalla Regione.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata