Di celiachia non si muore, nemmeno se si ingerisce il glutine a cui si è intolleranti. Lo ricordano i gastroenterologi commentando il caso della bambina morta ieri in Sardegna dopo aver cenato con cibi privi di glutine, e rassicurano: i prodotti gluten-free in commercio sono sicuri. "La celiachia - spiega Umberto Volta, gastroenterologo del centro per celiaci del policlinico Sant'Orsola di Bologna e presidente del comitato scientifico dell'Associazione italiana celiachia - è un tipo di intolleranza alimentare che non può portare alla morte. Se il paziente ingerisce accidentalmente del glutine, al massimo può essere colpito da disturbi temporanei, come dolori addominali, vomito e diarrea, che di solito spariscono dopo pochi giorni". Dello steso parere è anche Salvatore Cucchiara, primario di gastroenterologia pediatrica del policlinico Umberto I di Roma: "la tragica vicenda della bambina morta ieri non è riconducibile alla celiachia. Molto probabilmente è dovuta all'ingestione di un alimento a cui non sapeva di essere allergica". La morte improvvisa della bambina, secondo Volta, fa infatti pensare a uno shock anafilattico, che può essere stato scatenato da una allergia alimentare comparsa improvvisamente: "nel centro bolognese dove lavoro - specifica Volta - seguo oltre 1.500 celiaci, e di questi circa il 2% soffre anche di allergie alimentari". Gli esperti vogliono comunque tranquillizzare tutti i pazienti celiaci (in Italia sono 75.000 i casi diagnosticati, ma si stima che i celiaci siano più di mezzo milione) anche riguardo la sicurezza dei prodotti privi di glutine. "Sia gli alimenti dieto-terapeutici erogati dal servizio sanitario nazionale che quelli reperibili nei centri commerciali - aggiunge Volta - sono assolutamente sicuri. Chi volesse ancora ulteriori garanzie può scegliere i prodotti che presentano sull'etichetta il simbolo della spiga di grano sbarrata, promosso dall'Associazione italiana celiachia, che sono periodicamente sottoposti a controlli ministeriali".
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