Olbia, a rischio il porto dell'Isola Bianca. Deiana: «Serve il dragaggio dei fondali»
È a rischio la sicurezza senza il livellamento della canaletta nel porto di Olbia. A quasi 18 mesi dall'avvio della procedura mancano le risposte da parte dello Stato. C'è poco rispetto verso il primo scalo passeggeri d'Italia i cui fondali, senza interventi, sono destinati a insabbiarsi. E si va verso lo scontro con lo Stato, che tarda a rispondere e a dare un parere sulla valutazione d'impatto ambientale, un iter scattato quasi 18 mesi fa.
Serve un sì per l'avvio delle opere ma nel frattempo l'Isola Bianca di Olbia perde traffici e introiti economici. L'anno scorso hanno cancellato l'accosto 24 navi da crociera, problemi che si stanno verificando anche ora. I costi per il livellamento dei fondali sono saliti da 50 a più di 90 milioni di euro ma senza casse di colmata non si può fare niente.
L'intervento produrrebbe circa 850 mila tonnellate di fanghi, parte dei quali da posizionare in un sito in alto mare. Massimo Deiana presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna.
Giampaolo Cuccuru