Due cantieri “fantasma” sulla strada statale 131. Nella giungla delle deviazioni che spuntano come funghi, con i sindaci che, per primi, perdono la contabilità dei chilometri messi sottosopra, alimentano perplessità e rabbia i “birilli” che, per quattro chilometri, costringono su una solo corsia – direzione Cagliari o Sassari non fa differenza – i veicoli all’altezza di Nuraminis e Serrenti.

Soprattutto verso Sanluri, dopo aver doppiato le nuove “trappole” (chi ha verificato la sicurezza dei cantieri?), si incontra una deviazione, senza segnali luminosi, che inizia e finisce nel nulla. Sorprende come anche il personale delle forze dell’ordine, che percorre continuamente la 131, non si ponga il problema di verificare la genesi di quegli ostacoli in mezzo a una strada statale, ostacoli che non solo rallentano la circolazione, ma mettono a rischio la sicurezza di chi la percorre.

Pericolosissimi – in un elenco infinito sulla 131 e sulla Dcn, per restare sulla strada più importante della Sardegna – anche i restringimenti nella nuova complanare aperta per bypassare il nuovo cantiere all’altezza di Serrenti, direzione Cagliari.

Lavori appaltati dall’Anas, con la Regione che ha sempre voce in capitolo quando c’è da tagliare nastri o annunciare l’ennesimo finanziamento milionario. Peccato che si perda di vista la quotidianità. Quella che mette in pericolo la vita dei sardi. (e. d.)

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