La Sardegna è una delle tre regioni italiane – con Lazio e Veneto – in cui si registra l’incidenza di contagi da coronavirus più elevata: sono 922,7 casi ogni 100mila abitanti. Nel bollettino di ieri si sono registrati altri 2.569 positivi, 7.690 i test processati, più di un tampone su tre è positivo.

Tre sono i fattori che determinano la diffusione del virus: le sottovarianti di Omicron più trasmissibili, l’assenza di restrizioni, e il ricorso ai test fai-da-te con conseguente assenza di comunicazione della positività che in molti casi corrisponde al mancato isolamento di chi è contagiato.

“In queste condizioni - sottolinea Luigi Minerba, epidemiologo dell’azienda ospedaliero universitaria di Cagliari -, proprio perché abbiamo solo un quadro parziale dei contagi, è difficile anche prevedere quando sarà il picco”.

L’autodiagnosi, molto diffusa, di fatto impedisce il tracciamento e le probabilità di diffusione del contagio sono aumentate.

La Sardegna resta comunque al momento sotto la media nazionale per l'occupazione dei posti letto in area medica (7,6%), ma è sopra la media italiana quella delle terapie intensive (3,9%).

(Unioneonline)

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