Contro la speculazione energetica: a Saccargia il «no» della Sardegna
I comitati hanno incontrato la presidente della Regione, ma alcune questioni restano aperte. Domani l’appuntamento a Codrongianos per la grande mobilitazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Impedire lo sfregio del paesaggio sardo». Contro l’assalto eolico nell’Isola resta alta l’attenzione anche da parte dei comitati contro la speculazione energetica che ieri hanno incontrato la presidente della Regione. Ma – dicono - «restano aperte molte questioni che i territori vivono con apprensione», inoltre «il tetto minimo di 6,2 gigawatt stabilito in sede di accordo col Ministero è una base di partenza svantaggiosa, ingiusta, un vero e proprio handicap per l'Isola che rischia di gravare su tutti i passi futuri».
Per questo, ha dichiarato Luigi Pisci a nome del coordinamento dei comitati, «chiamiamo tutti a partecipare domani all’iniziativa di Saccargia: i sardi, le forze politiche, il mondo delle associazioni, le istituzioni locali, i sindaci, le organizzazioni di categoria per mostrare con evidenza democratica che il popolo sardo è unito contro la speculazione dei signori del vento e del sole, non intende svendere il proprio territorio e la propria identità e chiede a tutte le istituzioni nazionali e regionali le misure necessarie per far rientrare nell'alveo della democrazia, della condivisione e della compatibilità con le vocazioni profonde dell'Isola, una transizione energetica ed ecologica che dovrà essere giusta equa, microimpattante e diffusa».
Un altro portavoce, Marco Pau, ha insistito sulla quota dei 6.2 gigawatt assegnata alla Sardegna: «Da dove arriva? E sappiamo di quanta energia ha in realtà bisogno l'Isola?». Domanda girata direttamente ad Alessandra Todde: «Nell'Isola ci sono due centrali a carbone di cui nessuno parla e dobbiamo sostituire quell'energia prodotta dal fossile con quella da fonti rinnovabili».
Roberto Murgia
Tutti i dettagli su L’Unione Sarda in edicola e sulla app