Conti in ordine, ottima liquidità e grandi prospettive di crescita. L’aeroporto di Cagliari fa gola per i suoi numeri. Il bilancio del 2022 verrà chiuso con un utile di 15,3 milioni, «il migliore risultato di sempre conseguito dalla società», si legge nella relazione di accompagnamento ai conti della Sogaer.

Le statistiche

I ricavi complessivi sono cresciuti fino a 54,4 milioni di euro, il 10% in più rispetto al 2019. La posizione finanziaria netta (cioè la liquidità di cassa meno i debiti): 11,3 milioni. Tutte le previsioni sull’andamento del settore, poi, sono positive. Dalla Iata (l’associazione internazionale del trasporto aereo), ai costruttori Boeing e Airbus, fino all’Enac: tutti prevedono entro il 2030 una crescita del traffico passeggeri che nella peggiore delle ipotesi sarà del 50%. 

L’opinione

«I gioielli di famiglia non si vendono. Quale imprenditore cederebbe la propria azienda con questi indicatori. Ma chiariamo: anche se fosse in perdita, l’aeroporto principale di un’isola non deve essere venduto. Non per niente in tutte le maggiori regioni insulari europee gli scali aerei sono controllati dal settore pubblico», dice Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio Sud Sardegna. 

I timori

La privatizzazione rischia di rivoluzionare anche il tabellone dei collegamenti low cost. «È significativo e preoccupante quello che succede ad Alghero», ricorda Bertolotti, «dove è stato richiesto un contributo alle imprese del territorio per mantenere vivi i rapporti con Ryanair, ritenuti non convenienti per lo scarso margine di guadagno. È un ragionamento folle».

Lo scenario

Sul piano di privatizzazione degli aeroporti sardi l’Enac ha avviato «ulteriori approfondimenti», dopo aver ritirato il parere positivo reso per la fusione degli scali di Alghero e Olbia. E anche la Regione ha alzato le barricate. Il progetto di F2i prevede che la partecipazione dell’amministrazione regionale scenda fino al 3%. 

Tutti i dettagli nell’articolo di Michele Ruffi sull’Unione Sarda in edicola

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