«Il carcere di Uta è sovraffollato, come la maggior parte degli istituti italiani, con una percentuale elevatissima di persone che in realtà sono recluse a causa di un disagio psichico e che dovrebbero essere seguite da servizi sociali o sanitari fuori dal carcere». Così il senatore sardo del Pd Marco Meloni dopo la visita all'istituto penitenziario di Cagliari, accompagnato dai consiglieri regionali dem Walter Piscedda e Camilla Soru, per l'iniziativa nazionale organizzata dai gruppi dei democratici alla Camera e al Senato "Bisogna aver visto. Emergenza carceri".

«Questa struttura – prosegue Meloni – è sovraffollata anche a causa dei provvedimenti messi in atto dal governo Meloni che nell'ultimo anno ha introdotto molti inutili reati che hanno l'unica conseguenza di rendere più difficile la condizione delle persone che sono detenute e di chi lavora in carcere. Le aggressioni agli agenti di Polizia penitenziaria sono all'ordine del giorno».

«Per questo – aggiungono gli esponenti del Pd - noi protestiamo e contestiamo questa situazione».

La struttura di Uta è uno dei dieci istituti penitenziari dell'Isola, al momento ospita 656 detenuti (di cui 33 donne), a fronte di una capienza regolamentare di 561 posti.

«In carcere - sottolinea Meloni - è difficile curarsi: la situazione della sanità penitenziaria è molto preoccupante. Noi crediamo che occorra agire all'opposto: fare in modo che le persone siano seguite a livello sociale e sanitario, e quando dei reati è giusto che stiano in carcere, ovvero si proceda con le misure alternative al carcere, per il tempo definito dalla legge».

(Unioneonline/l.f.)

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