Ammontano a 93 milioni di euro gli investimenti per le ristrutturazioni, gli arredamenti e il risparmio energetico effettuati dai sardi. "Una boccata d'ossigeno - la definisce Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia - per le imprese e per il patrimonio abitativo vetusto".

Le agevolazioni fiscali che interessano la casa hanno così portato a effettuare lavori per ammodernare gli immobili, renderli meno dispendiosi e anche risparmiare sui costi energetici. A dimostrarlo è il dossier realizzato dall'Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna.

Analizzando i dati del 2016, in pochi anni la fruizione degli sgravi fiscali ha consentito l'utilizzo di 42 milioni di euro nel 2011, 78 milioni nel 2015 e 93 milioni nel 2017.

"In Sardegna crediamo sempre più nella casa come bene fondamentale, da curare, tutelare e far crescere - prosegue Meloni - ciò ha consentito, in questi anni di crisi, sia di riqualificare una parte considerevole di patrimonio abitativo, sia di dare una boccata d’ossigeno a costruttori, impiantisti, produttori e installatori d’infissi, ingegneri, geometri e a tutto l’indotto".

Giacomo Meloni, presidente Confartigianato edilizia Sardegna
Giacomo Meloni, presidente Confartigianato edilizia Sardegna
Giacomo Meloni, presidente Confartigianato edilizia Sardegna

GLI INVESTIMENTI - Guardando alle dichiarazioni fiscali, nel 2016 si contano 175mila detrazioni sulla casa (il 16,7 per cento del totale), per un ammontare di 93 milioni di euro. In particolare, si tratta di interventi sull'efficientamento energetico e l' arredo di immobili ristrutturati.

"I bonus fiscali per le ristrutturazioni edilizie e l’efficienza energetica rappresentano un vero e proprio mattone della ripresa - conclude Meloni - anche se non nascondiamo come il trend dell’edilizia in Sardegna rimanga ancora negativo". Un'inversione di tendenza, però, è possibile "solo lavorando tutti insieme, nfatti la capacità del settore delle costruzioni di agganciare la ripresa è condizionato sia dall’indice di fiducia di famiglie e imprese, sia dalla chiarezza, costanza e definizione delle regole, sia dagli incentivi, affinché famiglie e pubblico possano programmare investimenti e il comparto possa essere rivitalizzato".

I DATI DEGLI IMMOBILI - Confartigianato Imprese Sardegna ha inoltre analizzato l’età e lo stato di 512.310 edifici costruiti prima del 1981 (322.515 unità) e dopo l’81 (189.795), secondo i dati Istat.

Il 17% (87.262 edifici) del totale degli immobili versa in pessime o cattive condizioni, ponendo la Sardegna al 6° posto in Italia tra le regioni con un patrimonio immobiliare vecchio (al primo posto c'è la Calabria).

Mentre 425.044 edifici sono in condizioni ottimali. Le case più vecchie e malandate si trovano a Sassari (il 19% sono in condizioni pessime o mediocri); seguono l’Ogliastra con il 18,1%, Oristano con 17,9%, Medio Campidano con il 17,8%, Cagliari con il 16,8%, Carbonia-Iglesias con il 16,5%.

Le più nuove sono a Olbia-Tempio con una percentuale di anzianità solo del 13,9%.

(Unioneonline/s.s.)

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