Il vertice regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, «nonostante la grave situazione in cui versano gli istituti di pena, non ha mai convocato una riunione sindacale per un confronto con le Organizzazioni Sindacali e lo fa, solo ora, a distanza di circa 1 anno, dall’ultima riunione, per discutere sui pochi euro del premio incentivante per il personale in servizio presso il PRAP, confronto tra l’altro obbligatorio».

Lo scrivono in una nota i rappresentanti di Sappe (Fais), Uil (Cireddu) e Uspp (Cara), in cui parlano di «situazione esplosiva», anticipando: «Non risponderemo alla convocazione del 24 maggio per protesta e per rimarcare la distanza con i vertici regionali».

«La Sardegna penitenziaria – proseguono i sindacati - è letteralmente sprofondata in una situazione drammatica, nemmeno i gravi eventi che si sono verificati di recente, caso emblematico l’evasione di “Badu e Carros”, hanno indotto il Provveditore a convocare i rappresentanti dei lavoratori. In quasi tutti gli Istituti sardi vi è una situazione precaria, carenza di organico in tutti i ruoli, mancanza di Direttori e Comandanti titolari e in alcuni casi, nonostante la presenza in regione di 17 Dirigenti di Polizia Penitenziaria, alcuni vengono inviati con il regime di missione forfettaria dalla penisola, con una spesa inverosimile e ingiustificata rispetto all’organico presente. Le relazioni sindacali non sono mai arrivate a questi minimi storici, nessuna convocazione per cercare soluzioni a seguito dei gravi problemi che denunciamo da tempo; non vengono convocate le commissioni arbitrali (presieduta dal provveditore) che dovrebbe giudicare le controversie tra i sindacati e le Direzioni; non sono state convocate le riunioni obbligatorie previste nell’accordo quadro per la distribuzione del monte ore straordinario nelle Direzioni e potremmo continuare con tanti altri esempi».

Le sigle ritengono la convocazione di oggi «irrispettosa ed intempestiva anche perché ci aspettavamo almeno altri ordini del giorno vista la grave situazione in cui è sprofondata la Sardegna. Se non verrà inviato con estrema urgenza un nuovo Provveditore non è difficile prevedere il tracollo definitivo del sistema penitenziario sardo».

(Unioneonline/s.s.)

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