La persona che ha risposto al telefono ha dato il via a una corsa contro il tempo per riuscire a fermarlo e i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo poco prima che potesse mettere in atto i suoi propositi suicidi. È accaduto ieri a Carbonia. Protagonista un imprenditore la cui piccola azienda, come tante altre del Sulcis, è stata messa in ginocchio dalla crisi che da qualche anno non concede un solo giorno di tregua. Sarebbero state proprio le difficoltà economiche a spingere l'uomo a compiere un gesto estremo. Mille problemi da affrontare giorno dopo giorno, nessuna via d'uscita, la sensazione di non poterne più. Così la decisione di farla finita. Ha preso carta e penna e ha scritto una lettera in cui ha tentato di spiegare i motivi di quella decisione senza ritorno, poi ha preparato un cappio con una corda e si è preparato per andare in campagna. È stato allora che ha pensato di dire addio a una persona a lui molto cara. In lacrime ha preso il telefono e ha composto il numero di questa persona. Ma, forse per l'emozione, forse per la fretta, ha saltato un numero e anziché il prefisso di Carbonia, 0781, ha composto quello della provincia di Napoli, 081. Così la chiamata d'addio è arrivata a Ivan, un uomo di 41 anni di Pomigliano d'Arco, città del napoletano. L'uomo all'inizio ha pensato ad uno scherzo, ma poi la voce disperata di quell'uomo che gli diceva di aver deciso di morire e di voler dire addio a un amico gli ha gelato il sangue. Così ha riattaccato e ha chiesto aiuto con una telefonata al 112. Gli hanno risposto i carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna che, agli ordini del capitano Orazio Ianniello, hanno recuperato il numero di telefono dell'imprenditore e dopo averlo chiamato hanno capito che non si trattava affatto di uno scherzo. Appurato che fosse di Carbonia, hanno girato la segnalazione alla compagnia di via Gramsci. L'intervento è stato tempestivo ma quando la macchina dei carabinieri è arrivata all'indirizzo dell'imprenditore in casa non c'era più nessuno. L'uomo si era già allontanato per raggiungere il luogo scelto per morire. Non c'era un minuto da perdere: i militari si sono messi sulle sue tracce mentre i colleghi di Castello di Cisterna, che erano riusciti a raggiungerlo al telefono cellulare, lo hanno intrattenuto per cercare di convincerlo a cambiare idea e tornare a casa. Alla fine le ricerche, indirizzate verso le campagne alla periferia della città, hanno dato buon esito. La macchina dell'uomo è stata individuata e fermata ma l'imprenditore, alla vista dei carabinieri, si è rifiutato di scendere dall'automobile. Era visibilmente scosso, nel sedile accanto al suo c'erano la corda e la lettera. Alla fine però i carabinieri sono riusciti a convincerlo ad aprire lo sportello e ad accettare il loro aiuto. È stato allora che ha spiegato di essere stato messo in ginocchio dalle mille difficoltà economiche al punto da perdere la testa e decidere di farla finita. I militari hanno rintracciato i familiari e lo hanno accompagnato in ospedale dove è stato affidato ai medici e allo psicologo. Ora gli sarà dato tutto l'aiuto necessario a superare questo terribile momento.

STEFANIA PIREDDA
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