C'erano tre donne, a capo di uno dei due gruppi dediti al traffico di cocaina tra Napoli e l'hinterland casertano smantellati dai carabinieri di Capua con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. L'operazione ha portato in cella per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico, alla detenzione e allo spaccio di ingenti quantità di stupefacenti 22 persone residenti tra Caserta, Napoli, Pisa e La Spezia, cinque delle quali già detenute, mentre per un altro indagato il gip di Napoli ha disposto i domiciliari.

INCHIESTA - L'indagine è partita a fine 2008 dopo che i carabinieri del maggiore Giovanni De Risi scoprirono i canali di rifornimento di alcuni tossicodipendenti di Capua. La droga veniva acquistata tra Secondigliano e Ponticelli nelle piazze gestite dai clan Lo Russo, Prestieri e Mozzarella. La 52enne Francesca Romeo, residente a Villaricca (Napoli) e moglie di un esponente del clan Bardellino ucciso nel 1990, organizzava le attività insieme alla 51enne Maria Martusciello e alla 38enne Rita Castellone, entrambe originarie del napoletano. Dopo l'acquisto lo stupefacente veniva trasportato a Caivano e a Giugliano in Campania dove, grazie a una collaudata rete di specialisti, veniva confezionato e ceduto agli spacciatori referenti di Napoli e del Casertano, in particolare dei Comuni di San Felice a Cancello e Maddaloni,che gestivano le piazze di spaccio con l'aiuto di tossicodipendenti. Il secondo gruppo smantellato faceva capo invece ai napoletani Marco Boccia, 32 anni, e Silvio Rigotti di 36.

DESTINAZIONI - La droga, è emerso, veniva spedita attraverso dei corrieri anche in Toscana e Sardegna. Lì, con il supporto di pregiudicati di origine partenopea, veniva spacciata nei locali notturni e nelle discoteche. Durante le indagini sono state arrestate 9 persone in flagranza di reato e sequestrate ingenti dosi di cocaina e materiale per il confezionamento della droga.
© Riproduzione riservata