Massima adesione a Tempio per le tre giornate di astensione, sino a domani, dalle udienze decise dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati della Gallura. Il tema principale della vertenza è quello della pesante situazione della Sezione Civile del Tribunale.

Il presidente dell’Ordine, Carlo Selis, ha firmato un documento che spiega le ragioni dello “sciopero” degli avvocati. Si parte dalla giustizia civile negata: «Il settore civile presenta gravissime criticità, relative soprattutto alla durata dei procedimenti e alla gestione dei rinvii: alcuni ruoli conoscono, all'attualità, rinvii all’anno 2031 inoltrato; alcuni Magistrati trattano le prime udienze di comparizione delle parti sino a 3 anni dopo l'iscrizione a ruolo; i tempi di scioglimento delle riserve assunte o di comunicazione degli esiti delle udienze tenutesi in trattazione scritta  si contano anche in molti mesi, addirittura in anni; in molti casi le discussioni orali vengono reiteratamente rinviate, spesso da un anno all’altro». Secondo i legali, il Tribunale sta dando la priorità assoluta allo smaltimento dell’arretrato a discapito delle cause più recenti. 

Altra questione sul tavolo è quella dei circa 1300 contributi unificati e marche che, secondo le cancellerie del Tribunale, devono essere ancora versati per cause civili aperte da anni. Gli avvocati protestano perché sostengono che i versamenti sono stati già effettuati. Il problema è che stanno partendo le cartelle esattoriali (importo complessivo un milione e mezzo di euro) indirizzate ai clienti degli avvocati. I legali ritengono che nella maggior parte dei casi “né i cittadini, né chi li ha assistiti possano avere responsabilità tali da essere costretti a dover pagare una seconda volta un tributo che sono sicuri di avere già versato, come comprovato da documentazione comunque presente agli atti dei singoli fascicoli”. 

Gli avvocati ritengono di dover protestare «perché la situazione in cui si trovano a lavorare venga portata all'attenzione di chi di competenza, affinché possano essere individuate soluzioni efficienti e condivise, dichiarandosi disponibili a qualsiasi confronto e collaborazione». 

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