"Una bambina di 4 anni, figlia di una giovane donna sarda, non solo vive separata dalla madre da ormai due anni, essendo stata assegnata al padre dopo la separazione dei coniugi, ma per effetto della pandemia non incontra la madre né può vederla via skype da tre mesi. E' una situazione non più tollerabile che richiede l'immediato intervento della Garante regionale dell'Infanzia e di quello nazionale. Entrambi autorevolmente, con urgenza, intervengano affinché sia ristabilito il diritto alla genitorialità".

E' l'appello lanciato da Maria Grazia Caligaris, ex consigliera regionale ed esponente dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme".

"E' inconcepibile che una creatura di appena 4 anni possa subire - sottolinea - una lesione del diritto di godere dell'affetto della madre, peraltro incensurata e mai sottoposta ad alcun provvedimento amministrativo o penale, per l'insorgere del Covid19", aggiunge Caligaris. "Ancora più grave - prosegue - che i Servizi Sociali della località dove la bimba vive nella casa paterna, non abbiano provveduto a favorire, almeno attraverso le videochiamate, la partecipazione attiva della madre al processo di crescita affettiva della bambina. Privando così di fatto la madre del diritto alla genitorialità.

"Appare evidente infatti che il protrarsi nel tempo l'impossibilità di vedere la bambina e trascorrere del tempo con lei, seppure in un ambiente protetto, e non consentire alla bimba di vedere la mamma, almeno via skype o con videochiamate, rischia di avere delle ripercussioni negative sul suo sviluppo psicoaffettivo", sottolinea la portavoce di Socialismo e diritti.

"L'eccezionalità della pandemia e la condizione di fragilità della bimba - osserva ancora Caligaris - richiedono un immediato intervento delle Istituzioni che si occupano dei diritti dei minori. Nella giornata in cui si celebra la Festa della Mamma, appare ancor più paradossale che non venga rispettato un diritto costituzionalmente sancito e più volte affermato dalla Suprema Corte quello appunto che garantisce ai figli un rapporto equilibrato e continuativo anche con il genitore con cui non vivono".

Poi la chiosa: "E' appena il caso di ricordare che l'Italia su questo tema venne condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo nel 2013. Anche un genitore detenuto non decade automaticamente dalla responsabilità genitoriale. Insomma non esistono elementi tali - conclude l'esponente di SDR - per impedire alla bambina di vedere la mamma. Il COVID19 appare più come una scusa per non garantire i diritti di una minore e quelli della sua mamma, una specie di vessazione che può e deve essere superata".

(Unioneonline/l.f.)
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