Vaccini, garantiti solo i richiami Stop alle prime inoculazioni
Il taglio della fornitura operato da Pfizer ha messo in crisi la sanità sardaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Mentre i primi richiami sono cominciati ieri mattina al Brotzu di Cagliari, in Sardegna è stata fermata la campagna delle nuove inoculazioni anti Covid.
Dopo il taglio delle consegne annunciato da Pfizer, che ha mandato nell'Isola appena la metà delle 14.040 dosi pattuite per la giornata di ieri (per la precisione 7.200) e arrivate in tarda serata, l'urgenza è garantire la copertura dei primi vaccinati, che vanno sottoposti alla seconda inoculazione per chiudere adeguatamente il programma di profilassi.
"Per fortuna siamo stati prudenti: abbiamo già da parte 7.200 dosi per i richiami, ma visti questi chiari di luna anche tutto il carico della nuova consegna verrà stoccato per le scorte", ha fatto sapere il commissario dell'Ats Massimo Temussi. "Dobbiamo utilizzare ciò di cui disponiamo per chiudere il primo ciclo, altrimenti tutto il lavoro fatto sinora va perduto".
In pratica, tutte le dosi a disposizione andranno destinate in via prioritaria al richiamo dei 23mila operatori sanitari e sociosanitari vaccinati finora (l'intervallo ottimale tra le due somministrazioni è di 21 giorni). I primi ieri al Brotzu, i pionieri del 27 dicembre, che hanno ricevuto il tesserino che certifica l'immunizzazione.
Proprio per le difficoltà di Pfizer nel garantire il rispetto dei tempi di consegna, il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri aveva avvisato le Regioni della necessità di conservare almeno il 30% dei vaccini a disposizione.
A questo punto salta la tabella di marcia che prevedeva entro la fine del mese di gennaio la chiusura della profilassi per il personale sanitario, compresi gli operatori delle Rsa e delle cooperative affiliate al 118. Il piano prevedeva oltretutto le vaccinazioni degli ospiti delle residenze sanitarie e delle case protette, compresi quindi gli anziani più fragili. In pratica, un anticipo della fase 2 del piano di profilassi (prevista per inizio febbraio) che dovrebbe cominciare con gli over 80 (113mila in Sardegna, 4 milioni in Italia).
Finora sono state 33mila le fiale Pfizer ricevute dalla Sardegna e 23mila quelle già inoculate. Oltre alla seconda tranche del carico tagliato, la Regione aspetta ancora le mille dosi di Moderna e poi un'altra consegna di Pfizer il 25 gennaio, data a partire dalla quale il colosso farmaceutico statunitense ha garantito maggiore regolarità degli invii.
"Ma a questo punto", ha detto l'assessore Mario Nieddu, "non sappiamo davvero se gli impegni verranno rispettati".
"Stiamo vivendo alla giornata e in queste condizioni è difficile programmare. Pfizer ha cominciato ad accumulare ritardi fin dal primo invio: il carico doveva arrivare il 29 dicembre e invece è arrivato il 31; il secondo era previsto per l'11 gennaio e l'abbiamo visto il 13 pomeriggio. Le scadenze non sono mai state rispettate", ha spiegato infine Temussi.
(Unioneonline)
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