Sul referto delle analisi sulla moglie c'è scritto: presenza di Klebsiella pneumoniae . Un batterio pericoloso, che può uccidere.

«Poi ho letto di quelle morti al Santissima Trinità, una avvenuta nel reparto dove lei ha subito l'operazione alla gamba che ha portato alla comparsa di quel germe sulla ferita. Per quei poveretti si parla di choc settico, di possibili infezioni. Come è successo a noi, ma per fortuna è andata bene. Anche se la storia è assurda».

Niente nomi sul giornale («per favore, abbiamo un figlio, non vorrei che venisse ermarginato per un'insensata paura») ma documenti e una cronistoria dettagliata nel racconto del marito di una donna che, entrata all'ospedale di Is Mirrionis per una frattura al femore, ha scoperto, dopo l'intervento, di aver contratto una brutta infezione. Ancora in corso.

«Domani (oggi, ndr) dobbiamo tornare in ospedale, per un controllo: ci hanno mandato a casa perché, ci hanno detto, era inutile una cura antibiotica contro quel batterio».

Che ha una bruttissima fama. A Brindisi, ospedale Perrino, si sospetta sia la causa di 19 morti sospette avvenute l'anno scorso: l'inchiesta della Procura ha accertato che in almeno sei casi le vittime erano state infettate dalla Klebsiella .
© Riproduzione riservata