«Stiamo facendo un'operazione di forza. Sbloccheremo il porto solo quando avremo risposte da Roma».

Sono sempre più agguerriti gli agricoltori e i pastori del Medio Campidano, del Sulcis, della Trexenta e dell'hinterland cagliaritano "accampati" da ormai una settimana davanti al molo Dogane del porto di Cagliari per protestare contro le politiche dell'Unione Europea.

«Abbiamo chiesto l'autorizzazione per altri 10 giorni, ma noi andremo via da qui quando il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ci riceverà, e quando ci darà risposte certe», afferma Roberto Congia, portavoce del comitato "Riscatto agricolo" che insieme al Movimento pastori sardi ha organizzato la protesta nell'Isola.

Gli agricoltori si stanno nel frattempo organizzando per unirsi alla protesta nazionale: a Roma, giovedì sono previsti circa 1500 manifestanti.

Non è poi da escludere che altri questa sera arrivino a Sanremo. «Se vengono li faccio salire sul palco», aveva detto ieri Amadeus.

Sono circa venti i trattori fermi al porto di Cagliari da diversi giorni, si spostano solo il pomeriggio per sfilare in corteo nel centro e attirare l'attenzione dei cittadini su una «protesta che deve coinvolgere tutti. Dobbiamo metterci in testa che l'agricoltura è il traino di tutta l'economia», come spiega Nando Puddu, agricoltore di Selegas.

Ulteriori dettagli nell’articolo di Francesca Melis nel quotidiano in edicola e nell’edizione digitale

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