Nell'agosto del 1987 Roberto Pilloni aveva 28 anni, una fidanzata innamoratissima di nome Claretta e 36 mesi di vita. Trent'anni dopo Claretta è diventata sua moglie e insieme hanno avuto tre figli. A cambiare il suo destino è stato il trapianto di midollo osseo, il primo in Sardegna, eseguito dall'équipe del professor Licinio Contu e dagli allora giovanissimi Giorgio La Nasa e Carlo Carcassi.

IL DONO PIÙ GRANDE - Ieri, medici e paziente si sono ritrovati nella Sala Settecentesca dell'Università in occasione del convegno intitolato "Donazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche. 30 anni di storia in Sardegna".

«Se non fosse per loro ora sarei circondato dai pini, in camposanto». Roberto Pilloni ha 58 anni, è di Sanluri, lavora come manutentore di una ditta privata e sa bene a chi deve dire grazie.

«Devo la mia seconda vita a mio fratello Giuseppe che è risultato compatibile e mi ha donato il midollo. E, ovviamente, devo dire grazie ai medici. Per me il professor Contu è stato un fratello mancato. Mi ha tenuto in piedi in quel momento e mi ha dato la forza». Sarà per questa familiarità che quando il professore fa il suo ingresso nell'aula al primo piano con affaccio su via dell'Università Roberto Pilloni lo saluta con un caloroso: «Buonasera, piccolo grande uomo». Dove «piccolo» è riferito alla statura non proprio da gigante.

IL MAESTRO - «Quello di Roberto Pilloni è stato il trapianto perfetto, senza nessuna complicazione. Quando gli spiegai come funzionava il trapianto e gli dissi che si sarebbe potuto rivolgere ad altri centri già specializzati lui prese qualche giorno di riflessione e poi mi disse "Io resto qui" - spiega Contu -. Da allora molto è stato fatto, ma è ancora molto importante trasmettere la cultura della donazione, di midollo e di organi, perché senza donatore non ci può essere trapianto. Ed è necessario far capire che si tratta di una cura che rappresenta una soluzione nel 100% di casi di pazienti talassemici e con un buon livello in caso di leucemie».

Questa la lezione del professore che dopo aver lavorato a Parigi tornò a Cagliari per mettere le basi del Centro trapianti di midollo osseo che ora sotto la guida di Giorgio La Nasa traslocherà dall'ospedale Binaghi all'Oncologico di via Jenner.

«In questo modo potremo dare vita a un Centro di ematologia che sarà tra i più grandi d'Italia, quindi ritengo che le cose potranno migliorare ancora» si augura La Nasa.

NUMERI RECORD - La speranza è quella di incrementare gli ottimi risultati ottenuti finora con circa seicento trapianti eseguiti dal 31 agosto del 1987 a oggi, di cui circa 300 su pazienti talassemici.

Mentre il Centro trapianti cambierà sede - come disposto dalle nuove disposizioni della riforma sanitaria - nella clinica di Monte Urpinu resterà la struttura di Genetica medica del professor Carlo Carcassi.

«Questo genere di appuntamenti è importante per sensibilizzare sempre di più al tema della donazione, anche se dobbiamo dire che in Sardegna abbiamo il primo registro di donatori di midollo osseo d'Italia in rapporto al numero di abitanti». Mentre gli ospiti prendono posto, ai primi posti ci sono l'assessore regionale alla Sanità Luigi Arru e il presidente della società di ematologia italiana Fabrizio Pane, nell'ultima fila Roberto Pilloni tiene per mano la moglie Claretta e ascolta gli interventi dei relatori. «Mi fa piacere essere testimone con la mia esperienza dell'importanza delle donazioni di midollo osseo e di organi. È un valore che abbiamo trasmesso anche ai nostri figli. La maggiore che ha 25 anni è già iscritta al registro. Se potessi donerei anche io».

Mariella Careddu

IL MINISTRO LORENZIN: "I TRAPIANTI SONO AUMENTATI" - VIDEO:

© Riproduzione riservata