Tragedia al molo di Cagliari, la rabbia dei sindacati: «Falle nella sicurezza dei porti»
«Una morte inaccettabile», Uiltrasporti chiede anche di inserire come usurante questa categoria di lavoro per favorire il ricambio generazionalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sconcerto e rabbia questa mattina davanti ai cancelli chiusi del molo tra lavoratori e delegati sindacali dopo l’incidente avvenuto nel porto di Cagliari e costato la vita a Raffaele Massa, operaio di 50 anni di Quartucciu.
Una tragedia, commentano Claudio Tarlatti e Giuliano Galluccio, segretario generale e segretario nazionale di Uiltraporti, che dimostra «l’evidente necessità di interventi per mettere in sicurezza i porti».
«Una strage che non si può più tollerare. Siamo partecipi al dolore della famiglia della vittima e ci siamo vicini a tutti i lavoratori del Porto degli Cagliari, con i quali abbiamo proclamato 72 ore di sciopero contro questa ennesima e inaccettabile morte, avvenuta a meno di un mese di distanza dall'incidente avvenuto a Bari e che dimostra le falle di una rete di sicurezza all'interno dei nostri porti che va migliorata».
Alle falle nella sicurezza, continuano i sindacalisti, si aggiunge la necessità di interventi per «l’aggiornamento continuo delle professionalità e il ricambio generazionale dei lavoratori, riconoscendo come usurante questa categoria di lavoro».
«Inaccettabile parlare di fatalità di fronte a una ormai quotidiana strage», affermano Paolo Capone, leader Ugl, e Sandro Pilleri, segretario regionale Ugl Sardegna.
«È inaccettabile che si continui a morire sul lavoro e che il grido dei sindacati da sempre mobilitati per sollevare il tema della salute e sicurezza in ogni luogo dove si lavora resti ancora inascoltato», hanno detto i segretari Alessio Salis (Filt) Michele Palenzona (Fit) e Giomaria Cuccu (Uilt) che stamattina si sono precipitati al porto insieme a delegati e lavoratori per capire la dinamica dell’incidente.
(Unioneonline/L)