Ha sfiorato il 90 per cento, in questi giorni, l'astensione degli avvocati penalisti cagliaritani: hanno disertato le udienze aderendo alla mobilitazione indetta dalle camere penali contro il progetto di riforma della prescrizione.

"La Sardegna - spiega l'avvocato Rodolfo Meloni, presidente delle camere penali di Cagliari - è la regione italiana dove i processi penali e civili hanno la durata maggiore. La prescrizione incide su circa il 10 per cento dei fascicoli e, tra questi, tra il 62 e il 70 per cento in fase di indagini preliminari. Un altro 19 per cento durante il giudizio di primo grado, il 18 per cento in secondo grado e l'uno per cento in Cassazione".

Come avvenuto in tutti i tribunali italiani, anche in Sardegna i penalisti isolani hanno invitato alla mobilitazione le toghe per "difendere i diritti della persona riconosciuti dalla Costituzione e contro la restaurazione giustizialista del processo penale".

Cinque i punti contestati dagli avvocati che denunciano un rischio di una restaurazione di procedimenti che ledano il diritto dei cittadini ad avere processi brevi e giusti. "Le ragioni della mobilitazione restano la difesa del giusto processo, della terzietà del giudice e di avere un ragionevole durata dei giudizi - chiarisce il legale Giuseppe Ledda, segretario delle camere penali di Cagliari - ma anche la difesa della libertà personale, della presunzione di non colpevolezza e della funzione rieducativa della pena. Solo difendendo questi principi si può dare risposta ai progetti di controriforma della giustizia penale".

Il presidente delle Camere penali del capoluogo sardo, Rodolfo Meloni, ha poi ribadito che la prescrizione al 10 per cento è "perfettamente fisiologica".

La mobilitazione degli avvocati cagliaritani, impegnati nell'astensione dal 20 novembre sino a ieri, ha provocato lo slittamento di quasi tutte le udienze dei processi celebrati nelle aule penali del Tribunale di Cagliari, salvo quelle con detenuti in custodia cautelare in carcere.
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