C'è una categoria che il premier Conte non ha inserito, nei due decreti sul coronavirus, tra quelle che hanno l'obbligo di fare la quarantena. Ma la fanno lo stesso, per così dire, "volontariamente": sono i ladri e i rapinatori. Polizia e carabinieri concordano: i reati contro il patrimonio (in gergo, si chiamano "predatori") crollano quanto e più degli indici di borsa di Milano. I borderò della Squadra volante e del Nucleo operativo radiomobile dei carabinieri sono scarni, gli interventi rari come i passanti in periferia alle 15 di Ferragosto. Non sarà che i delinquenti hanno paura di essere contagiati dalle vittime? O c'è sotto qualcos'altro?

I reati sono in calo

"Effettivamente", conferma Massimo Imbimbo, dirigente della Squadra volante della Questura, "sul fronte dei reati contro il patrimonio, gli ultimi dieci giorni hanno fatto registrare una diminuzione. Già in partenza", aggiunge, "Cagliari non è una città in cui furti e rapine sono all'ordine del giorno: quel tipo di criminalità è meno presente che altrove. Ciò premesso, è vero che ultimamente la situazione è ancor più tranquilla". Dal fronte della Compagnia dei carabinieri in via Nuoro giunge una conferma: anche per loro, le denunce per reati contro il patrimonio sono in caduta libera da quasi un paio di settimane.

Il capo delle Volanti

Che esista un legame tra i reati diminuiti e l'allarme generato dal coronavirus, appare più che scontato. Ad analizzare la situazione è lo stesso dirigente della Squadra volante della Questura: "In generale posso immaginare che, in questi tempi di tensione generata dalle notizie sul Covid-19, qualcuno possa anche aver rinunciato a denunciare magari un furtarello da pochi euro, ma i nostri dati indicano che quei reati - nell'ultimo periodo in città - sono praticamente scomparsi".

Le ragioni della "tregua"

La teoria della paura del contagio, semplicemente non regge. E allora, scava scava, si comprende che un paio di buone ragioni per starsene buoni, i delinquenti le hanno. Prima di tutto, gli appartamenti sono presidiati: la gente ha paura di uscire per via del contagio da coronavirus, e quindi sta molto più a casa rispetto al normale. "Chi rimane nel proprio appartamento", analizza il dirigente della Squadra volante, "involontariamente svolge un servizio di sorveglianza per conto dei vicini di casa: se il palazzo è molto presidiato, il ladro preferisce non entrare in azione perché teme che qualcuno si accorga di lui e lanci l'allarme". Chiarissimo, ma resta il fatto che le nostre strade sono molto più tranquille: "Certo", sorride Imbimbo, "perché chi ha capito la serietà di questo momento cerca di rimanere in casa: riguarda soprattutto gli anziani, che sono le vittime preferite dagli scippatori". E poi, in giro ci sono poche persone ma anche poche auto: "Con le stesse pattuglie", fa notare il dirigente della Squadra volante della Questura, "raggiungiamo i luoghi delle chiamate in pochissimi minuti e i malviventi hanno difficoltà a confondersi con i passanti". Una bella situazione, si direbbe ideale. Peccato che, a causarla, sia un problema peggiore come un'epidemia.

Luigi Almiento

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